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Il Myanmar discute con la Russia per la costruzione della propria prima centrale nucleare

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Durante la prima riunione del comitato congiunto di coordinamento, istituito nell’ambito dell’accordo intergovernativo tra Russia e Myanmar, si è discusso della costruzione di una centrale nucleare e dello sviluppo di infrastrutture nucleari nel Paese.

L’incontro, guidato dal viceministro della Scienza e della Tecnologia del Myanmar Aung Zeya e dal vicedirettore generale di Rosatom Nikolai Spassky, ha riguardato anche il “quadro normativo per la cooperazione bilaterale”, la formazione del personale e le questioni relative all’opinione pubblica sull’energia nucleare. Rosatom ha dichiarato che “a seguito dell’incontro è stato firmato un protocollo”.

Spassky ha anche avuto incontri con il Ministro della Scienza e della Tecnologia Myo Thein Kyaw e con il Ministro dell’Elettrificazione Taung Khan, durante i quali, secondo Rosatom, “sono state discusse in dettaglio le questioni prioritarie della cooperazione, con particolare attenzione alla costruzione di unità di potenza di progettazione russa e alla predisposizione di infrastrutture nucleari in Myanmar in conformità con i requisiti dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica”.

Secondo il Ministero dell’Informazione del governo del Myanmar, “durante l’incontro è stato presentato da Rosatom al Ministero dell’Energia Elettrica il rapporto dello studio di prefattibilità del progetto di centrale termoelettrica realizzato nell’ambito del memorandum d’intesa firmato dal Ministero dell’Energia Elettrica e da Rosatom nel novembre 2022. Inoltre, è stato firmato un memorandum d’intesa nel campo della valutazione e del potenziamento delle infrastrutture nucleari tra il Ministero della Scienza e della Tecnologia e Rosatom”.

A febbraio, tra il direttore generale di Rosatom Alexei Likhachev e il primo ministro del Myanmar, il generale maggiore Min Aung Hlain, sono stati firmati accordi sull’istituzione di una cooperazione tra i due Paesi per l’uso pacifico della tecnologia nucleare. Oltre agli incontri, si sono svolti diversi altri eventi di cooperazione bilaterale, tra cui il Festival della Scienza di Yangon, organizzato congiuntamente. Rosatom ha dichiarato che entrambe le parti hanno sostenuto la cooperazione nell’uso pacifico della tecnologia nucleare e che le “consultazioni di esperti” continueranno “in conformità con i programmi concordati” con il “desiderio di tradurre rapidamente in pratica questo lavoro congiunto”.

Gli accordi prevedono anche la realizzazione di eventi culturali, come una fiera della scienza in Myanmar..

Rosatom sta mostrando una grande intraprendenza commerciale internazionale nell’offrire impianti nucleare a nazioni in via di sviluppo, in virtù del proprio notevole know-how del settore, legandoli fra l’altro poi nella fornitura di servizi quali in carburante e lo stoccaggio deile scorie. Un business notevole non solo dal punto di vista economico, ma anche di stratefia politica. I paesi dell’Unione Europea, con tutta la propria prosopopea sulla superiorità tecnologica, non sono in grado di offrire nulla di simile perché vittime di una serie di scelte sbagliate del passato. Solo la Francia cerca di competere nel settore, ma ha gravi limiti. Alla fine stiamo muovendoci verso la totale irrilevanza. 


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