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Il mistero italo-sovietico della Giulio Cesare. Chi l’ha affondata?

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Una storia collega Italia e la Russia, da considerarsi come parte della vecchia Unione Sovietica, e li collega con una nave.

Alla fine della II Guerra Mondiale nel trattato di pace fu prevista la cessione di gran parte della  residua Marina Militare, ex Regia Marina, italiana. Le navi  furono assegnate alle potenze vincitrici, ma mentre USA e UK vi rinunciarono, chiedendo la demolizione delle navi nell’ambito del disarmo italiano, l’Unione Sovietica chiese la consegna delle navi che costituivano la sua fetta.

Si trattava di alcuni sommergibili, cacciatorpediniere, la nave Scuola Cristoforo Colombo e la nave da battaglia Giulio Cesare.

La Giulio Cesare apparteneva alla classe Conte di Cavour. non era una nave nuova, essendo stata varata nel 1914, ma era stata completamente ricostruita ed ingrandita nel 1933, dotandola, fra l’altro, di 10 moderni cannoni da 320 millimetri in 4 torrette, due binate e due trinate. Nella seconda guerra mondiale aveva preso parte a diverse azioni, venendo colpita, senza gravi danni , da un proiettile da 381 mm della corazzata Warspite.

Dopo l’armistizio era rimasta ferma, praticamente senza uso, ed ora doveva essere ceduta all’Unione sovietica, atto che avvenne nel 1948.

Chiamata Novorossijsk e sottoposta ad alcuni lavori, la nave venne inglobata nella flotta del Mar Nero. In questo spazio costituiva il “Pesce Grosso”, dato che nessun paese rivierasco aveva un mezzo del genere. Inoltre vi era la possibilità che la nave fosse trasformata in una lanciamissili con armi nucleari. Però qualcosa andò storto.

Il 28 ottobre 1955, mentre era ancorata nella baia di Sebastopoli, la nave saltò per aria con la perdita di 605 marinai. Le ipotesi che emersero furrono due :

  • La nave esplose a causa di una mina magnetica abbandonata dai tedeschi dodici anni prima. Mine di grosse dimensioni erano state trovate, e furono trovate in seguito. nella baia;
  • A far saltare in aria la nave furono dei membri della ex X MAS, in collaborazione con gli inglesi utilizzando un “Maiale”, o Siluro Lenta corsa, simile a quello usto per affondare le corazzate britanniche ad Alessandria. Una spiegazione avventurosa che avrebbe come motivazione una vendetta contro i sovietici che avevano voluto a ogni costo la nave, e con l’appoggio degli anglo americani che si toglievano una spina dal fianco. In questo caso ci sono le testimonianze, post duemila  di un ex incursore e d il fatto che  la mina scoppiò esattamente alla congiunzione fra lo scafo del 1914 e le aggiunte degli anni trenta, un punto debole che poteva essere a conoscenza solo degli italiani

Ora un bel video che illustra le due ipotesi:

 

 

 


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