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“Il mio primo ministro è un agente ucraino”: scontro in Croazia fra Presidente e Primo ministro

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Ai confini con l’Italia è in corso uno scontro istituzionale estremo, con uno scambio di accuse durissimo fra le principali cariche dello stato.

Venerdì scorso Il presidente croato Zoran Milanovic ha paragonato il primo ministro Andrey Plenkovic a un agente ucraino, due giorni dopo che quest’ultimo si è scusato con gli ucraini per i commenti del presidente sulle posizioni della  NATO.

In un discorso televisivo martedì, Milanovic ha affermato che Zagabria ritirerà le sue truppe dai contingenti NATO dell’Europa orientale se la situazione al confine tra Ucraina e Russia dovesse trasformarsi in un conflitto militare. Mercoledì, il giorno dopo,  Plenkovic ha respinto la dichiarazione del presidente definendola “una sciocchezza”, sostenendo che il contingente croato di stanza in Polonia era già tornato in loco e si era scusato con il popolo ucraino.

Milanovic, il comandante in capo, ha risposto in un’intervista alla TV croata RTL, suggerendo che la lealtà di Plenkovich  verso la NNATO sembra essere fuori luogo ed eccessiva.

Lasciate che si scusi. Lui si comporta come un agente ucraino e io come un presidente croato. Questa è un’enorme differenza

Alla domanda se sente il bisogno di scusarsi, Milanovic ha detto: “Assolutamente no. Penso che il primo ministro sia un normale codardo che va dove non appartiene… Tutto ciò che mi interessa è l’interesse croato“, ha aggiunto.

Nella sua dichiarazione di martedì, il presidente ha accusato gli Stati Uniti di aver agitato la situazione geopolitica nella regione nel mezzo di un potenziamento militare russo vicino al confine con l’Ucraina. “Questo non ha nulla a che fare con l’Ucraina o la Russia. Ha a che fare con le dinamiche della politica interna americana”. Milanovic ha affermato che sta cercando di tenere la Croazia alla larga da una conflagrazione potenzialmente disastrosa che coinvolge la Russia. Il leader croato ha affermato che l’Ucraina deve iniziare a risolvere “il problema” che ha con i “separatisti” nell’est del Paese attraverso negoziati, osservando che Mosca non ha riconosciuto le repubbliche separatiste.

Ha aggiunto che Kiev “non dovrebbe confrontarsi costantemente con la potenza termonucleare e ipersonica, la Russia. Non è la Serbia. Chi li incoraggia a farlo è un pericoloso ciarlatano, e ce ne sono tanti in Europa”.

La posizione del presidente croato Milanovic è l’unica ufficiale nella NATA contro il confronto con la Russia, ma sappiamo che in Germania buona parte della dirigenza politica e militare ha una posizione filorussa molto simile a quella del presidente croato. Ancora oggi la Germania rifiuta gli appelli USA e UK per un invio di armi in Ucraina, anzi impedisce agli altri apesi di inviare aiuti militari diretti. La Croazia è politicamente una sorta di avanguardia estremista tedesca per cui la posizione di Zagabria era quasi prevedibile. Certo che la NATO appare sempre più un’alleanza non così solida e sicura, ma divisia fra filo tedeschi e filo anglosassoni.

 


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