Il ministro della giustizia Danese vorrebbe bloccare non solo Telegram, ma anche Whatsapp e Signal

Il ministro della Giustizia della Danimarca,, Peter Hummelgaard, ha dichiarato che “vorrebbe tanto” bloccare i servizi di messaggistica criptata in seguito all’aumento vertiginoso dei crimini legati alle gang.

I servizi di messaggistica criptata end-to-end (E2EE) sono diventati così validi che le autorità si stanno affannando per tenere il passo. Le autorità svedesi e danesi lamentano il fatto che sia sempre più difficile recuperare i criminali, dato che molti utilizzano i servizi di messaggistica criptata per accedere a nuove reclute, come riporta il quotidiano danese bt.dk.

Secondo Gunnar Strömmer, ministro della Giustizia svedese, i membri delle bande criminali si nascondono sotto la protezione di E2EE, indebolendo la capacità delle autorità di monitorare le bande. Inoltre, app come Telegram facilitano i pagamenti che permettono ai criminali di organizzarsi meglio.

La scorsa settimana, l’amministratore delegato di Telegram è stato arrestato in Francia perché l’app non ha collaborato con le forze dell’ordine in merito a reati come abusi sessuali su minori, traffico di droga e frode.

Nel frattempo, il Ministro della Giustizia danese Hummelgaard ha suggerito di aumentare ulteriormente la pressione sui fornitori di E2EE geobloccando app popolari come Signal, Telegram e WhatsApp per impedire ai criminali di godere di un rifugio digitale sicuro.

È interessante notare che i giornalisti investigativi del sito danese frihedsbrevet.dk hanno scoperto che almeno 70 membri del Parlamento danese utilizzano essi stessi servizi di messaggistica criptati. Ironia della sorte, Hummelgaard era tra gli utenti delle piattaforme E2EE che ha proposto di vietare.

Prevedibilmente, la proposta del ministro di vietare la messaggistica criptata ha scatenato l’indignazione degli utenti di Reddit, che hanno suggerito al ministro di rendere pubblica la propria cronologia di messaggistica.

“Potrebbe iniziare in modo appropriato mostrando tutti i suoi messaggi. Sicuramente non ha nulla da nascondere e quindi nulla da temere, giusto?”, ha scritto un utente di Reddit in danese.

Sebbene i commenti di Hummelgaard possano sembrare radicali, l’arresto di Durov e la recente spinta dell’Unione Europea a dare il via libera a ricerche massicce nelle comunicazioni private delle persone segnalano che le autorità potrebbero volere maggiore trasparenza dalle piattaforme sui contenuti che facilitano.

Come ha sottolineato Timothy Koskie, ricercatore presso la School of Media and Communications dell’Università di Sydney, “c’è una spinta a ritenere le piattaforme responsabili dei contenuti illegali o a fornire dettagli sugli utenti che li pubblicano”. Però l’illegalità dei contenuti viene soprattutto a dipendere dal governo di un certo paese. Quello che è legale in un posto non lo è in un’altro, ma il problema è il contenuto o il governo?

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