Attualità
IL MACIGNO DEGLI ATTIVI “CLASSE 3” CHE AFFONDA LE BANCHE TEDESCHE E FRANCESI. QUELLE ITALIANE SONO LE PIU’ SICURE.
Cari amici
un recente Report di Consob sul sistema bancario europeo mette in luce una realtà speso conosciuta al grande pubblico, che invece meriterebbe una maggiore pubblicità.
Gli attivi bancari vengono classificati, a seconda della liquidità, in tre categorie: Classe 1 , che raccoglie le attività liquide o liquidabili, Classe 2 , contenente gli attivi che non solo liquidabili, ma il cui valore è riscontrabile sul mercato, come ad esempio gli immobili, quindi Classe 3 che contiene tutti gli altri attivi, illiquidi ed il cui valore non è neppure riscontrabile sul mercato. Come potete capire il problema sorge con la terza categoria, unicorni finanziari che non hanno nessun riscontro di valore sul mercato, ma la cui valutazione è lasciata esclusivamente alla banca
L’indagine Consob ha scoperto quest’interessante verità:
- gli attivi di classe 2 e 3 sono l’80% degli attivi della banche tedesche;
- gli attivi di classe 2 e 3 sono il 70% degli attivi delle banche del Regno Unito;
- gli attivi di classe 2 e 3 sono il 50% degli attivi delle banche francesi;
- gli attivi di classe 2 e 3 sono il 40% degli attivi delle banche spagnole;
- gli attivi di classe 2 e 3 sono meno del 30% degli attivi delle banche italiane.
Se confrontiamo questi valori con quelli del CET1 cioè del patrimonio bancario in senso stretto, abbiamo che questi attivi illiquidi sono 10 volte il CET1 nelle banche tedesche , mentre sono il 30% del CET1 nelle banche italiane.
Perchè le nostre banche ballano, ma sono meno rischiose, mentre quelle tedesche , inglesi e francesi sono molto più rischiose, ma per ora non falliscono ? Perchè Germania e Francia non hanno subito un calo del PIL e del PIL pro capite forte come quello italiano, e perchè nel nostro sistema creditizio i titoli di credito obbligazionari privati (classe 3 ) non sono molto usati.
Con tali percentuali di attivo illiquido è chiaro che il sistema bancario nord europeo sia una specie di enorme polveriera pronta a saltare in caso di crisi o rallentamenti dell’economia, o di crisi immobiliari. Ecco spiegato il timore tedesco legato alle bolle immobiliari. Fino a quando questo magnifico sistema potrà andare avanti ?
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