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Il M5s si spacca? Fino a che punto rischia Draghi

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Diversi organi di stampa pongono in evidenza come, questa volta, si possa essere di fronte ad una e vera e propria scissione. A furia di giravolte, controgiravolte, ordini e contrordini, sembra che il movimento sia, per usare un eufemismo, un po’ confuso e una parte dei gruppi parlamentari non sia proprio convinta dell’appoggio a Draghi.  Non solo Dibba , ma anche altri deputati e senatori come Pino Cabras non se la sono sentita di far sparire in 24 ore i post con scritto “Mai a draghi”. Dopo l’appoggio al gruppo di potere del PD, appoggiare un governo tecnico di un banchiere sarebbe un salto troppo grande per tanti deputati gialli. Sempre fonti di stampa parlano di un centinaio di eletti fra Camera e Senato.

A questo punto bisogna fare i conti: quanto dovrebbe espandersi la maggioranza per coprire eventuali fratture del M5s?

Prima di tutto specifichiamo che si parla d’ipotesi: magari alla fine non ci saranno dissidenti dopo l’opera di convinzione di Grillo e di Di Maio. Conte non si sa bene dove vada, a la sua stella è in calo.  Comunque facciamo ipotesi basandoci sul numero di 100 e dividendolo in 33 senatori e 64 deputati.

SENATO

MAGGIORANZA DRAGHI:

PD – 35

FI – 52

MAIE – 10

M5S (netto) – 59 ?

Italia Viva 18

TOTALE: 174 maggioranza 161

Il tutto senza la LEGA, FdI LeU e senza il gruppo misto

Che succede alla CAMERA

PD: 93

FI: 91

M5S (netto): 127

Italia Viva: 28

MAIE Centro dem: 19

TOTALE 358 MAGGIORANZA 315

Il tutto senza LeU, FdI Lega e componenti varie del misto.

Quindi il governo Draghi potrebbe nascere anche in caso di frattura del M5s e senz neppure l’appoggio dell Lega. Alla fine bastano due terzi di cinque stelle per far nascere Draghi. Di Battista può stare sereno e fare la sua strada.


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