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Conti pubblici

Il M5S ha ragione: il PD non vuole tagliare le altissime pensioni della casta ma anzi mantenerle, assieme ai privilegi. Tanto pagano gli italiani

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Se crack deve essere, bene, allora diciamo candidamente che in caso di pre-default le pensioni oltre ai 5’000 euro netti mensili dovranno essere tagliate (Di Maio dixit). Scusate, mica volete che si taglino le pensioni a chi di euro ne prende magari meno di 1000 al mese, o sbaglio? O volete far fare la fame ai poveracci?

Vi ricordate quando Federico Fubini nel Corriere della Sera di un paio di settimane fa discuteva sul fatto che le pensioni sono un costo esorbitante per lo Stato per circa 100 miliardi di euro all’anno (vedasi LINK); e che tale costo è legato praticamente solo alle pensioni NON contributive, i cui conti sono in equilibrio, ma a quelle assistenziali, ossia le pensioni minime ed assimilate? Appunto, Fubini voleva convincervi che è giusto far pagare ai deboli e non a coloro che percepiscono pensioni altissime. Magari lasciando senza mangiare il popolino per mantenere ricchi e grassi i boiardi pensionati dal sistema.

Voi direte, questo è un comunista! Niente di tutto questo, il contrario. Il problema è che la gran parte di chi percepisce pensioni tanto elevate fa o ha fatto parte della casta, parlo di magistrati soprattutto ma anche politici e servitori dello Stato. Ovvero, proprio quelli che hanno fatto il danno ora cercano di autoproteggersi, per bocca di Renzi, ossia per bocca del PD.

La classifica (monca?) delle pensioni pagate dallo Stato pubblicata dal Fatto Quotidiano: chi manca….

Bene, quanto dice il M5S lo sposo appieno ma con una discriminante: si limitino le pensioni lorde superiori ai 5000 euro mensili ma a partire da coloro la cui pensione è retributiva e non contributiva.

In ogni caso non sono importanti i numeri – che andranno affrontati – ma il principio: le tasse vanno condivise, non esiste un paese in cui ci sono solo persone ricchissime ed il resto sono schiavi. Appunto, io sono a difesa della classe media, se sparisce muore il Paese. Da qui la ratio soprastante. Ma con meritocrazia, quanto meno dando a tutti la stessa opportunità ma senza garantire uguaglianza a tutti i costi e/o  senza pre-condizioni, ricordiamoci sempre che non siamo tutti uguali. Appunto, tutti dobbiamo avere la stessa opportunità ma poi sta al singolo emergere. O sbaglio?

Concetto tanto semplice quanto mai digerito dalla sinistra, altrimenti come farebbero a giustificare i tanti inetti nelle gerarchie del partito e, sigh, dello Stato. Ad esempio un ministro dell’Università senza laurea: se ci fosse meritocrazia un tale ministro senza laurea non avrebbe senso di esistere. Ecco come la casta si autoprotegge, promuovendo i mediocri, per permettere ai mediocri al governo di mantenere i propri ingiustificabili privilegi (se quelli che devono sostituirli fossero bravi e preparati per loro sarebbero dolori). Peccato che con la mediocrità nel lungo termine non si mangi: anzi, si arriva perfettamente al paradosso italiano del pre-crack, i mediocri a gestire la cosa pubblica senza alcun successo, inevitabilmente arrivano a vendersi ben sapendo che “adesso o mai più”, vista la relativa inettitudine. Ed i capaci se ne vanno. Ed il paese affonda.

Questa spirale va interrotta.

Nel caso del taglio delle pensioni alte – principalmente della casta statale – che Renzi sta cercando di evitare a tutti i costi, la cosa veramente incredibile è la vile interpretazione data dal PD quando ha cercato di mettere in bocca a Di Maio parole non dette, confondendo le masse (Di Maio ha detto che le pensioni nette superiori ai 5’000 euro netti vanno tagliate, se necessario). Stessa cosa fatta da Renzi per le statistiche dell’economia, manipolandole a suo uso e consumo. Vedasi la ripresa, la ripresa, ma dove cazzo è ‘sta ripresa se non nelle statistiche (la gente sta sempre peggio!). Pensate ad esempio ai voucher ed al fenomeno sottostante in termini di disoccupazione nascosta trasformata in occupazione malpagata, voucher prima tolti dall’ordinamento e poi reintrodotti di soppiatto. Questo è lo stile PD.

Io apprezzo il M5S perchè, pur impreparato, sta cercando di fare qualcosa onestamente. Purtroppo per chi cerca prima di tutto di non commettere gravi errori, talvolta il giusto è nemico del bene, secondo chi scrive. Dunque non voglio nè posso aspettarmi molto dal Movimento, semplicemente perchè tremendamente impreparato. Mia opinione.

La simpatia, quella sì, se la meritano tutta. A maggior ragione quando si scontrano con il clintoniano filo-tedesco, Matteo Renzi.

Aggiungo solo, prima che qualche fesso magari in malafede inizi a parlare di cazzate tipo tasse straordinarie per risollevare una situazione che ci porterà inevitabilmente e comunque all’epilogo greco, resta sempre la valida alternativa dell’uscita dall’Euro (oggi Nino Galloni affermava che porterebbe addirittura alla creazione di 8 milioni di posti di lavoro! [LINK], provvisto che ci si arrivi senza prima aver svenduto la manifattura nazionale come sembra vorrebbe fare la sinistra italiana)

Poi se son rose fioriranno.

MD


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