Energia
Il Kenya scrive il piano guida per la prima centrale nucleare del Paese
Il Kenya vuole essere una delle prime nazioni africane dootate di energie nucleare e ha presentato il proprio piano strategico per la realizzazione della prima centrale nucleare, il tutto in accordo con le autorità internazionali dell’AIEA
Il Kenya ha fatto un passo significativo lunedì nella sua ricerca della prima centrale nucleare in assoluto, svelando un piano strategico completo che è destinato a guidare la sua realizzazione.
Il Governo prevede di iniziare la costruzione del progetto nel 2027 e l’operatività è prevista per il 2034, nel tentativo di diversificare la generazione di energia.
Attualmente è la geotermia ha rappresentare la quota maggiore di energia prodotta per uso locale, seguita dall’idroelettrico e dal solare. tutte energie rinnovabili, per cui l’esigenza non è ambientale, ma di incremento della fornitura energetica in modo abbondante e continuo.
Sono già stati identificati due siti nelle contee di Kilifi e Kwale dove verrà installato l’impianto, con studi tecnici e di fattibilità condotti come parte dei piani in atto.
Il Segretario di Gabinetto per l’Energia Davis Chirchir, in un discorso letto a suo nome dal Segretario Principale Alex Wachira durante il lancio, ha rivelato che il Paese ha anche iniziato a firmare i trattati e le convenzioni pertinenti che riguardano l’energia nucleare.
Secondo Chirchir, il Governo è pienamente impegnato nell’implementazione del programma energetico, aderendo ai più alti standard internazionali. La sua implementazione, ha detto, offre una combinazione unica di affidabilità, convenienza e basse emissioni di carbonio, rendendola una componente indispensabile del futuro energetico del Paese.
“Abbiamo identificato l’energia come il fattore chiave della visione 2030”, ha osservato. “L’accesso all’energia pulita, ecologica, affidabile e sostenibile è essenziale per realizzare la visione 2030 del Governo e l’agenda di trasformazione economica dal basso verso l’alto”, ha aggiunto.
La preparazione all’introduzione all’energia nucleare non è solo un fatto legato alla costruzione di una centrale atomica, ma richiede una serie di passaggi formativi come la scrittura dei regolamenti di sicurezza per la sua introduzione e la formazione del personale che dovrà operare nella centrale stessa. Quindi si tratta di un procedimento che richiede anni.
Il piano 2023-2027 lanciato dall’Agenzia per l’Energia e l’Energia Nucleare (NuPEA) fornirà una strategia chiara per lo sviluppo delle infrastrutture necessarie per la costruzione, il funzionamento, la manutenzione e la disattivazione delle strutture nucleari in modo sicuro e protetto.
La sua attuazione di successo vedrà anche una maggiore comprensione, accettazione sociale e sostegno dei programmi di energia nucleare e di reattori di ricerca, nonché un aumento del sostegno e della partecipazione degli stakeholder alla ricerca energetica.
Inoltre, il piano porterà a un’infrastruttura di ricerca sviluppata, a una maggiore capacità di risorse umane nei settori dell’energia e del petrolio e a una collaborazione rafforzata con le istituzioni accademiche e di ricerca locali e internazionali.
L’entità dell’investimento e l’obiettivo
Quanto vuole investire il Kenya per la produzione del suo primo reattore nucleare? La cifra che il paese intende investire è pari a 500 miliardi di scellini kenyoti, circa 3,25 miliardi di dollari, una cifra importante per un paese africano con una popolazione di 53 milioni di abitanti, ma solo 110 miliardi di dollari di prodotti interno lordo. Per fare una comparazione è come se l’Italia ne investisse una novantina.
Il CEO dell’Agenzia nucleare kenyota, Justus Wabuyabo, da parte sua ha detto che hanno firmato dei protocolli d’intesa con vari Paesi, tra cui Stati Uniti, Corea del Sud e Cina, per la sua attuazione. Allo stato attuale non appare che sia stato definito ancora un partner preciso per questa espansione che renderà il Kenya uno dei primi paesi africani dotati di energia atomica. Attualmente solo il Sud Africa ha una centrale atomica funzionante, mentre l’Egitto ne avrà una presto e il Ghana sta sviluppando un reattore sperimentale.
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