Attualità
IL GRANDE INGANNO E LA CRISI DEL SIGNORAGGIO -Intervista ad Alberto Medici
Ingannati : l’ultimo libro dell’ingegner Alberto Medici.
Sulla testa di ogni cittadino italiano, anche per i neonati, pende come la spada di Damocle un debito pubblico procapite pari a 34 mila euro. Una cifra immane che cresce in maniera esponenziale: secondo gli ultimi dati forniti dall’EUROSTAT – European Commission – nel corso del secondo trimestre 2013 il debito ha superato il 133,3% del Prodotto Interno Lordo, pari a 2.076 miliardi di euro. Una crisi economica di cui il cittadino italiano medio conosce ben poco se non i ‘piccoli sacrifici’ che ogni nuovo Governo invoca, con il rialzo delle tasse.
Nella memoria storica del Paese, come non citare il 2 giugno del 1992, data in cui l’entourage politico del tempo, sotto i fumi di tangentopoli, a bordo del panfilo ‘Britannia’ della Regina Elisabetta, attraccato a Civitavecchia, ha svenduto l’Italia privatizzando tutti i pilastri della nazione: la Banca d’Italia, l’autostrada, l’ENI, l’allora Sip – oggi Telecom. Fautori italiani di ‘Britannia ’92 ‘sono stati politici come Mario Draghi – oggi Presidente della BCE – Giuliano Amato – all’epoca Presidente del Consiglio dei Ministri – e Romano Prodi – illo tempore Presidente dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale. Personalità appartenenti al gruppo Bilderberg, di cui – per una strana casualità – rientrano anche Mario Monti, Presidente dello scorso Governo e il giovane Enrico Letta, uomo trilaterale ed anche Capo di Governo.
Intanto, il primo grande inganno, denunciato dallo scrittore ed ingegnere Alberto Medici, autore di ‘Ingannati’ e ‘Risvegliati’, è quello della moneta emessa dal nulla ed ora fulcro di tutto. Da qui la domanda sorge spontanea: se la moneta è di Stato, perché sono le Banche ad emetterla? Un Istituto privato che finanzia il pubblico è un evidente sistema di ingiustizia, ce ne parla Medici.
Perché parlare di “Inganno del denaro” e del “Signoraggio bancario”?
Il pensiero dominante ci ha insegnato a vedere il denaro secondo un modello “idraulico”: si parla di liquidi, in banca si va a fare un versamento, si aprono i rubinetti del credito, ci sono le iniezioni di liquidità… e questo porta a pensare che, come un liquido, nulla si crea nulla si distrugge: semplicemente si sposta da una vasca all’altra, a seconda delle politiche economiche. Quello che non ci è stato spiegato, invece, (ed è qui l’inganno) è che chi ha il potere di concedere o meno un credito, ha il potere, di fatto, di creare dal nulla questa “liquidità” COME SE stampasse denaro (che, di fatto, non è vero).
Italia debitrice: chi ha creato il debito pubblico?
Nel momento in cui uno stato rinuncia alla propria principale prerogativa, l’emissione di valuta, di una moneta sovrana, è costretta ad andare a chiedere prestiti a chi, invece, questo potere se lo tiene ben stretto: il sistema bancario e creditizio nazionale ed internazionale.
Con chi dobbiamo estinguere questo debito e come abbiamo fatto ad accumularlo?
Il debito è impagabile per definizione. Non si tratta di essere rivoluzionari, estremisti, ecc.: no, il sistema bancario ha, per così dire, emesso cambiali a vuoto, dei “pagherò” che non poteva onorare. Per questo il debito, da un punto di vista giuridico, dovrebbe essere considerato nullo: un contratto che sia oggettivamente irrealizzabile è nullo. Come se io e te stabilissimo per contratto che tu devi volare: non vale nulla, essendo l’oggetto del contratto irrealizzabile. Stabilito questo, non è detto che il sistema di uscita debba essere così drastico: si potrebbe immaginare un periodo di affiancamento di una nuova Lira all’attuale Euro, in modo che le nuove emissioni un po’ alla volta svuotino di importanza l’Euro e si passi, gradualmente, alla nuova moneta-credito abbandonando la moneta-debito che è l’Euro.
L’Italia schiava delle banche. Ma riusciremo mai a saldare il debito pubblico?
Il debito pubblico, come detto più volte, è irripagabile dal punto di vista matematico. Questo suggerisce un’ulteriore considerazione. Se tu avessi un amico che ha bisogno di soldi, ma sai per certo che non potrà restituirteli, glieli presteresti? Se è veramente amico, al limite glieli regali, ma che senso ha prestarglieli, se sai che non te li potrà restituire? Ha un senso prestare a chi sai già che non potrà restituire?
Me lo dica lei …
No, non ha senso, a meno che… A meno che lo scopo non sia quello di fare un’operazione finanziaria, ma lo scopo sia quello di poter prendere il controllo di quel tale. Sotto il giogo di un debito eterno, potrò comandare a bacchetto quel malcapitato e imporgli le mie politiche, i miei desideri, dirgli di eliminare lo stato sociale, di comprare gli F35, di posticipare l’età minima per andare in pensione…
Si sa, fra creditore e debitore chi comanda è il creditore.
Perché non è lo Stato ad emettere moneta, anziché degli Istituti di credito privati?
Va fatto un distinguo. Se si parla del cosiddetto “signoraggio primario”, cioè dell’emissione vera e propria di moneta, credo che la risposta stia semplicemente in: “Perché i detentori del potere hanno corrotto, o in qualche caso ucciso (vedi Lincoln, Kennedy, e anche il nostro Aldo Moro) la classe politica al fine di mantenere e consolidare il loro potere”. Ma questo vale per il 3% della massa monetaria circolante. Il restante 97% è moneta scritturale, elettronica, semplici numeri su computer che il sistema creditizio crea quando fa prestiti, mutui, concede scoperti di cc, ecc; in sostanza, dei “pagherò” senza alcuna copertura che gonfiano e uccidono l’economia, a seconda dei desideri di questi “padroni del vapore”.
Non è un caso, quindi, che dopo il governo Monti – uomo Bilderberg – è arrivato Letta – uomo Bilderberg, Trilaterale ed Aspen?
Come disse Gesù a Pilato: “Tu l’hai detto”.
Se il debito non si potrà mai estinguere, pagare le tasse, gli aumenti e l’inflazione si rivelano delle ingiustizie?
Assolutamente sì. Delle ingiustizie, degli imbrogli e delle prese in giro (sono riuscito ad evitare il termine “Inganni” !); perchè danno l’illusione che basti un altro piccolo sforzo, una tiratina ulteriore di cinghia per risolvere il problema. In realtà è come dire al criceto che corre sulla ruota di correre un po’ di più, che ce la farà… ma si sa già che è tutto inutile.
Se è tutto un sistema ingannevole, perché la magistratura non interviene?
Per legge le banche sono autorizzate ad emettere prestiti in misura molto maggiore ai depositi che hanno; a fronte di 5, possono prestare 100. Ma 5 cosa? Il termine generico è “attivi” o, all’anglosassone, “assets”; ma fra questi assets non ci sono soltanto i contanti o gli immobili, ma anche i titoli di borsa, i BTP, CCT, ecc, che sono di fatto anch’essi delle promesse di pagamento, quindi capisci che la aleatorietà e volatilità del sistema è enorme.
A conti fatti la grande crisi economica che cos’è?
La crisi economica è fatta a tavolino. Con le norme sul prestito bancario (Basilea 2 e 3) le banche hanno detto: “siamo troppo esposte”, la leva finanziaria (riserva frazionaria) è troppo bassa, dobbiamo alzarla (io direi più semplicemente: abbiamo esagerato, abbiamo creato troppa “liquidità” dal nulla). Ma se io devo ridurre la leva e aumentare la riserva frazionaria dal 5 al 10%, siccome non posso crescere quella parte (perché non ce n’è, nessuno la crea) allora devo per forza far rientrare i prestiti, i mutui, gli scoperti, i fidi, i castelletti. A quel punto i direttori di banca chiamano tutti insieme i loro clienti e gli dicono: “Sai che c’è? Devi rientrare, non posso più coprirti”. Ma se questo discorso fosse fatto a uno su “n”, ok; ma fatto a tutta l’economia ha causato lo sfacelo che sta avvenendo oggi. Mancano i soldi: i fornitori non vengono più pagati, a loro volta loro non pagano più i loro fornitori o i dipendenti, e, a cominciare dai più piccoli, tutti cominciano a saltare come tappi a capodanno. Le aziende chiudono, gli operai e gli impiegati vengono lasciati a casa, per arrivare a fine mese non comprano più, i consumi calano e ulteriori aziende chiuderanno per mancanza di fatturato. Lo stato diminuisce le entrate perché sia chi perde il lavoro, che le aziende che chiudono non pagano più le tasse e così si aumentano le tasse. Quelli che ancora le pagano inevitabilmente cominceranno a loro volta ad entrare in crisi e a fallire. Un cane che si morde la coda e questi geni della Bocconi aumentano le tasse ai più poveri, gli unici che spendono tutto il loro reddito per comprare beni e servizi, aumentando l’effetto di crisi. E i più fragili, i più deboli non ce la fanno e si suicidano.
Come trovare una soluzione? Come non farci ingannare?
Il nostro sistema è tutto sbagliato. Siamo nel periodo più florido della storia dell’umanità: grazie alla tecnologia, ai sistemi di produzione automatizzati, alla conoscenza potremmo vivere tutti bene lavorando 2 giorni alla settimana. Ma chi non riesce a vedere l’economia in maniera diversa da come è sempre stata congegnata e concepita (i famosi bocconiani di prima) guarda con orrore ad una società dove i bisogni siano soddisfatti. Guai ad avere cittadini felici, saggi, maturi che abbiano scoperto l’economia dell’abbondanza al posto del’economia dell’indigenza, del bisogno!
Come se ne esce?
Facendo esattamente quello che stai facendo tu in questo momento: aumentando la conoscenza e la presa di coscienza collettiva. Forse non te ne sei accorta, ma stai facendo un atto di grandissima portata rivoluzionaria. Perché, come disse il grande Nando Ioppolo, se il problema non lo si conosce, è impossibile risolverlo. Ma se lo si conosce, è impossibile non risolverlo.
Intervista da Autori.fanpage.it
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