Il governo olandese espropria e chiude 3 mila aziende agricole. Allevatori e coltivatori non hanno diritti

Il governo olandese intende acquistare e chiudere fino a 3.000 aziende agricole in prossimità di aree sensibili dal punto di vista ambientale per conformarsi alle norme UE sulla conservazione della natura.

E gli agricoltori che credono ancora nella sovranità e nei diritti di proprietà privata? Non avranno niente di più, nulla. Anzi ci sono delle minacce per loro:

“Non c’è nessuna offerta migliore“, ha dichiarato venerdì Christianne van der Wal, ministro dell’azoto, ai parlamentari. Ha detto che gli acquisti obbligatori saranno effettuati con “dolore nel cuore“, se necessario. Quidni, comunque dovranno chiudere o ridurre fortemente le proprie emissioni, il che significa, comunque, dismettere le attività che li mantengono in vita. Agli inquinatori industriali invece viene data la possibilità di ottenere dei piani di riduzione delle emissioni cucite su misura.

Un piano di acquisti forzosi è un piano di espropri, non proletari, ma rosso-verdi, nascosti sotto un altro nome. Il fatto che si sia concentrato su 3 mila aziende agricole dovrebbe assicurare che non si assista a quelle manifestazioni estremamente vigorose, al limite della violenza, a cui si è assistito nei mesi scorsi. Tutto questo però non dovrebbe illudere gli altri allevatori e coltivatori olandesi: il governo vuole imporre una riduzione dell’attività di allevamento del 30% entro il 2030, quindi altri allevatori, a piccoli gruppi, saranno chiusi. Uno stillicidio che serve a ridurre le reazioni, ma che comunque avverrà, il tutto in nome di non si sa bene quale emergenza climatica, di fronte alla quale la storia, le tradizioni e la tutela dei diritti della proprietà privata valgono zero.

Dal punto di vista finanziario ricordiamo che l’export alimentare assicurava un surplus apri a 100 miliardi di euro nel 2021, anno in cui i Paesi Bassi sono risultati i secondi esportatori al mondo di prodotti agricoli. Questo calo forzoso avrà degli effetti sui mercati alimentari globali, privati di una fonte importate. Quindi vi  consigliamo di tenere d’occhio sia i prezzi dei prodotti agricoli sia quelli dei titoli delle aziende del settore, ovviamente non olandesi.