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Il Giappone pensa all’Helicopter Money per controbattere la crisi dei Dazi

Saudi Aramco ha comunicato di aver scoperto 14 grandi giacimenti di petrolio e gas , concentrati soprattutto nell’est dell’Arabia Saudita e nel “Quarto vuoto” del Paese

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Banconote giapponesi

Di fronte all’impatto economico causato dall’aumento dei prezzi e dalle tariffe imposte dagli Stati Uniti, il governo giapponese e i partiti di maggioranza stanno attivamente valutando misure fiscali dirette, addirittura pensando all’invio di denaro ai cittadini,  per sostenere i cittadini e stimolare l’economia.

Il timore è che, nonostante le trattative in corso con Trump, vi possa essere un impatto negativo sull’economia, visto il peso  dell’export negli USA sull’economia del Paese.

Destinazioni dell’export giapponese per paese (Tradingeconomics)

Il Primo Ministro Shigeru Ishiba ha definito la situazione una “crisi nazionale”, sottolineando la necessità di un intervento rapido.

È emersa una proposta concreta: erogare 50.000 yen a ogni cittadino, indipendentemente dal reddito. Questa misura di sostegno diretto mira a contrastare gli effetti negativi sull’economia nazionale, anche le sa cifra, circa 310 euro, non è particolarmente elevata.

Per finanziare questa iniziativa, il governo intende preparare un disegno di legge di bilancio supplementare per l’anno fiscale in corso. L’obiettivo è ottenere l’approvazione del parlamento (Dieta) entro la fine della sessione attuale, prevista per giugno.

L’urgenza è palpabile per il Governo anche perché riguarda un confrontoe che comprende il primo e il secondo partner commerciale giapponese: il Primo Ministro Ishiba ha annunciato l’intenzione di emanare a breve istruzioni per definire nel dettaglio le misure economiche di emergenza da includere nel bilancio supplementare.

Parallelamente, il Segretario Capo di Gabinetto, Yoshimasa Hayashi, ha sollecitato Itsunori Onodera, presidente del Consiglio di ricerca politica del Partito Liberal Democratico (PLD), a elaborare rapidamente le proposte del partito, evidenziando uno sforzo coordinato per implementare queste azioni fiscali tempestivamente.

Sebbene alcune voci esprimano cautela sulla reale efficacia dei sussidi generalizzati, la percezione di una crisi imminente spinge verso un’azione decisa. Bisogna anche sottolineare che ora il finanziamento pubblico non è più a costo zero, come durante l’Abenomics, anzi il debito pubblico giapponese costa, e rende,  ormai più dell’1%, ma la crisi, paradossalmente, ne ha ridotto sensibilmente il costo.

Rendimento del titolo decennale giapponese (tradingeconomics)

Comunque non basteranno 310 euro a cittadino  giapponese per esorcizzare i danni di un’eventuale guerra commerciale. Tokio dovrà pensare  a qualcosa in più.


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