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Il FMI interviene in Argentina: ma i dati utilizzati sono affidabili? Andiamo verso una nuova Grecia ?

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Il FMI ha iniziato ad implementare il suo prestito nei confronti dell’Argentina, come su richiesta del governo Macri.  Si tratta della maggiore misura di finanziamento intrapresa dal parte del fondo pari a 1277% dei diritti di prelievo di Buenos Aires presso l’ente internazionale. Naturalmente sono stati imposti degli stretti vincoli di politica economica, quali:

  • una politica fiscale restrittiva nel volume del deficit anzi con forti avanzi primari per un contenimento e riduzione del deficit di medio termine;
  • una politica monetaria che si concentra sulla base monetaria, portandone la crescita a zero, senza interventi anche in caso di forte svalutazione;
  • un minimo di politica sociale, almeno dal punto di vista della tutela del sistema sanitario (i morti non lavorano) e della partecipazione femminile alla forza lavoro, ma comunque con forti limitazioni.

Il problema è che, come spesso , o quasi sempre, accade in questi interventi, le premesse non sono poi realizzate dal punto di vista pratico e soprattutto le politiche stesse sono studiate quando le condizioni sono ben diverse da quelle reali.  Una interessante tabella ci mette a confronto la reale situazione economica del Paese sudamericano con i dati del Worst Case Scenario messi in preventivo dal FMI:

Ora come potete vedere i dati reali sono tutti molto più negativi rispetto a quelli che erano nelle più negative previsioni , di scenario avverso, fatte dal FMI. Indicatori molto pesanti, come PIL (GDP) , il tasso inflazionistico, il debito, sono andati completamente in modo diverso rispetto a quanto preventivato dal FMI. Questa situazione, come fanno notare ad esempio è Forbes, riproduce quello che è accaduto in Grecia, con la politica imposta dal FMI e dalla Troika che ebbe dei risultati devastanti. Questo sarebbe il secondo caso in cui le politiche imposte dal fondo hanno avuto un risultato devastante: la”Cura” del 2001 portò un calo del PIL del 28% cosa che gli argentini non hanno ancora dimenticato.

Se Macrì non vuole fare la fine di Menem, prima di applicare il cedo del FMI, dovrebbe pensarci due volte. Allo stesso modo il Fondo non  sembra in grado di imparare dai propri errori.


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