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Il “Fatto” vuole licenziare chi non si vaccina. Bello il mondo dei media pentastellati

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Come fa un quotidiano a imporre la sua visione senza fare il “Redazionale”, che lo espone politicamente in modo diretto? Semplicemente si intervista qualche “Esperto” che conferma  la visione del giornale stesso. Mica sono dei blog, nei quali si può dire direttamente quello che si pensa senza sotterfugi.

Cosa fa allora “Il Fatto Quotidiano”, l’espressione più faziosa del giornalismo italiano? Intervista Raffaele Guariniello che fornisce armi giuridiche per schiacciare quel poco di libertà rimasta ed affermare che chi non si vaccina può essere licenziato dal datore di lavoro.

Voi direte: “Ma come, esiste la Costituzione che, all’articolo 32, afferma che ” Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Come fa un proto a superare la Costituzione? per la sicurezza del lavoro. Secondo Guariniello, se si mette a disposizione il vaccino, il datore di lavoro può obbligare il dipendente a vaccinarsi, altrimenti lo può de-mansionare, mettere al lavoro a distanza o, nel tempo, perfino licenziare. Praticamente Guariniello viene a rendere equivalenti una cura obbligatoria con le norme che obbligano a mettersi il caschetto o indossare calzature antinfortunistiche. Tanto sono la stessa cosa, per Guariniello.

Non vogliamo entrare nella profondità della discussione di carattere costituzionale: la lasciamo volentieri i giuristi del settore, ma vorremmo invece mettere in evidenza come certi Giornali, soprattutto quelli che sono gli interpreti del governo Conte, siano ormai sfacciatamente autoritari e nemici delle libertà personali.  Il Secolo d’Italia dell’epoca del ventennio gli fa un baffo. Ogni scusa è buona per comprimere, senza senso fra l’altro le libertà personali, anche perchè, alla fine, ssi tratta di un caso ipotetico: grazie alla capacità di programmazione di Arcuri e della Commissione europea di vaccini in giro disponibili non ce ne sono.


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