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Attualità

Il dubbio nell’era del nostro Medioevo Moderno (di Indira Fabbro)

Il dubbio è alla base della conoscenza, anche oggi

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E’ giusto che la Comunità europea indichi ai cittadini di segnalare, di emarginare le affermazioni e i dubbi per cui alcune misure sanitarie adottate in questo anno di pandemia sarebbero utilizzate per controllare la società?”

Se un anno fa ci fossimo posti questa domanda, molto probabilmente non avremmo saputo darci una risposta! E’ innegabile che tutti abbiamo vissuto un anno di grandi cambiamenti dal punto di vista sociologico, sanitario e politico: abbiamo imparato come studenti a scuola, un nuovo modo di parlare, di porsi nei social media (che al tempo stesso hanno imposto nuove regole sulla libertà di espressione nel campo del lecito) e un nuovo modo di pensare accettando passivamente tutto ciò che la scienza ci ha detto in questi mesi. Una scienza che si sta dimostrando sempre più “chiusa”, che non dà la possibilità di porre dubbi e perplessità perché il cittadino medio deve essere indottrinato, accompagnato ad accettare silenziosamente ciò che la politica e la scienza ( specialmente nel campo medico) vogliono…il tutto per il massimo bene che è la salute! Il cittadino si ritrova sempre più a non avere più diritto a pensare non avendo un bagaglio culturale dettato da chi ha fatto studi universitari.

Eppure, dopo il caso del vaccino Astrazeneca ritirato e poi rimesso sul mercato da diversi paesi della UE, molti cittadini hanno iniziato ad esprimere forti dubbi e perplessità. Ma cosa spinge l’uomo a porsi domande e dubbi?

Il dissenso, il dubbio, la discussione sono un istinto primario, fanno parte del nostro essere uomini, una parte fondamentale delle nostre capacità cognitivo-linguistico .

Ma il dubbio non è semplice negazione ( la negazione ha sempre bisogno di una realtà esterna da controbattere). Il dubbio parte dai propri conflitti, appare inizialmente a un astensionismo ma dà la possibilità all’essere di sottrarsi all’ opposizione tra affermazione e negazione.

Per questo motivo il dubbio appare come una condizione della mente libera.

In questo particolare periodo storico, che a mio parere, si può definire come un “medioevo moderno”, caratterizzato da una profonda incertezza, molti si sentono soli e per questo ci si pone sempre più spesso domande e dubbi.

Il porsi dei dubbi fa parte di chi ha una mente libera, in cerca di risposte alla situazione di stallo che tutti viviamo: dai bambini, ai lavoratori, a chi ha un’impresa, perché non si ha più la percezione di tutela.

Questo sentimento di profondo sconforto, è conseguenza di un sistema Paese che non considera più il pensiero dei cittadini, i loro sentimenti, i loro dubbi…Un Paese in cui ci siamo abituati a vivere le regole dettate di settimana in settimana, senza avere risposte certe sul nostro futuro.

Ora più che mai è necessario, quanto fondamentale, che tutti prendano coscienza, consapevolezza e responsabilità sociale del rispetto dei ruoli, dai politici, ai medici, agli insegnanti…delle funzioni e soprattutto dei doveri che ognuno riveste nei confronti della società.

Per questo cambiamento, non sono necessari compromessi o favoritismi, che sono figlie di una “politica malata e corrotta” (che per anni ha influenzato il nostro Paese) ma la semplice strada dell’ascolto, dell’analisi seria della situazione rele riacquistando consapevolezza delle vere problematiche negli interventi e nelle decisioni da prendere.


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