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IL DEBITO AMERICANO E’ UN PROBLEMA? FORSE, MA FORSE, ANCHE NO. UN RAGIONAMENTO UTILE ANCHE PER NOI

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Il debito americano si avvia a raggiungere nuove cime, tanto che Goldman Sachs ha preso un po’ in giro Trump sull’efficacia della sua politica economica. Una posizione un po’ strana visto che gli uomini chiave dell’amministrazione vengono proprio da quella scuola. 

Quali vette sta raggiungendo il debito? Vediamo una previsione di JP Morgan sulla materia 

Ora il problema non è tanto in riguardo alla situazione attuale, ma alle proiezioni di debito per il futuro. Con l’attuale politica economica il debito, già elevato (quasi al livello del PIL) , rischia di esplodere a livelli veramente spaziali.  Il debito  federale posseduto dal pubblico  , cioè escluso quello posseduto dalla FED e da trust pubblici USA.  era al 77% del PIL nel 2016, ma raggiungerà il 105% nel 2035 ed il 150% nel 2047. Questa cifra non sembra impressionante, ma lo è se consideriamo che non sono conteggiati nè i debiti in mano alla FED nè i debiti degli stati e delle contee, invece conteggiati nel debito pubblico italiano.

Questi valori sono ben superiori a quelli riscontrati durante le due guerre mondiali. Si tratta di un elemento di preoccupazione, ma,  come nota Jesse Edgerton della JP Morgan, potrebbe anche valere la pena di incominciare a pensare ad un debito IRREDIMIBILE, di cui quindi in prospettiva non vi è nessuna vera possibilità di rimborso, ma a cui vengano pagati solo gli interessi, soprattutto se il risultato di questo debito fosse una maggiore ricchezza delle generazioni future ed un forte sviluppo economico. Praticamente questo debito potrebbe anche crescere senza problemi, pagando fra l’altro le pensioni dei baby boomer, a patto che il punto di arrivo sia una posizione di ricchezza complessiva superiore che ne permetta il servizio. Una soluzione, in realtà, molto simile alla monetizzazione o alla socializzazione del debito.

Si tratta di una prospettiva che potrebbe essere anche interessante per i paesi mediterranei ad alto indebitamento. Consideriamo che, come nota la stessa JP Morgan, gli USA sono in una situazione molto migliore rispetto alla nostra, in quanto, con il 4,4% di disoccupazione potrebbe anche non introdurre ulteriori costosi stimoli economici, in questo caso porciclici. Noi invece siamo sottoposti ad una politica di austerità che NON risolve il problema del debito e NON aiuta alla crescita. Un puzzle di difficile soluzione nell’Europa germanocentrica.

 

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