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IL CORONAVIRUS HA SANCITO IL FALLIMENTO DELLA UE (di Mimmo Caruso)

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Da italiano fiero del suo Paese e, perché no, orgoglioso delle proprie radici ho provato vergogna nel leggere l’appello che Carlo Calenda, dalle pagine del Frankfurter Allgemeine Zeitung ha rivolto al Governo tedesco per invitarlo a rivedere la propria posizione riguardo alla richiesta avanzata nel Consiglio Europeo di adottare gli Eurobond per affrontare la crisi aggravata dalla diffusione del coronavirus.

E ancora più vergogna ho provato nell’ascoltare la patetica intervista rilasciata alla Tv tedesca Ard dal miracolato di Volturara Appula che ha rinnovato la supplica dell’ex ministro dello Sviluppo Economico nei governi Renzi e Gentiloni dal momento che sono fermamente convinto che sia meglio mangiare pane e cipolla e non mendicare aiuti a governi che fanno i propri interessi e che, come accaduto in passato, cercano di sfruttare situazioni di emergenza per metterci in ginocchio.

Nel 1908, all’indomani del tremendo terremoto che colpì Messina e Reggio Calabria, Franz Conrad Von Hotzendorf, Capo di Stato Maggiore dell’esercito austroungarico, propose una guerra preventiva per regolare i conti con l’Italia approfittando della situazione di debolezza del nostro Paese colpito da quella immane sciagura che provocò oltre 100.000 vittime.

Allora pensavano di piegare il nostro Paese con le armi, ora intendono sottometterlo con il MES e le sue clausole di condizionalità che non siamo in grado di soddisfare.

Tempora mutantur et nos mutamur in illis ripeteva Ovidio oltre duemila anni fa e, non a caso, il Cancelliere Kurz ha appoggiato la posizione tedesca sul cosiddetto meccanismo di stabilità che altro non è se non la riproposizione sotto altre vesti dell’Operazione Alarich (da Alarico re dei Visigoti che saccheggiò Roma) messa in atto dalla Germania nella Seconda Guerra Mondiale dal momento che gli aiuti del MES sono subordinati alla preventiva valutazione di solvibilità e all’obbligo di ristrutturazione del debito pubblico circostanza che equivale a un default di fatto.

In pratica, aderendo al MES l’Italia si sottometterebbe ai diktat del suo direttore generale Klaus Regling e della Commissione Europea presieduta dalla tedesca Von der Leyen che a loro volta rispondono alla cancelliera Merkel interessata a chiedere all’Italia il versamento di 115 miliardi di euro utili per mettere in sicurezza le banche tedesche in crisi senza dare nemmeno un euro al nostro Paese se non a costo di ulteriori tagli al welfare e cessioni di asset a rilevanza strategica così come accaduto alla Grecia.

Conte e Calenda non hanno compreso che la Germania non conoscendo il significato della parola solidarietà di cui, peraltro, noi orgogliosi italiani facciamo volentieri a meno, non accetterà mai di pagare interessi sugli eurobond così come non fornirà mai garanzie per i debiti dei Paesi periferici UE e quindi avrebbero fatto meglio a mantenere un dignitoso silenzio.

Non hanno nemmeno capito che, insistendo nel voler affidare la gestione della crisi a un organismo finanziario internazionale estraneo al diritto primario UE, Germania, Austria, Finlandia, Olanda di fatto sono usciti dalla UE che anche in questa occasione ha dimostrato la sua totale inutilità.

Così come la Grande Guerra ha posto fine alla bella époque e il crollo del muro di Berlino ha decretato la fine del comunismo, il coronavirus ha sancito il fallimento dell’Unione Europea entità priva di valori e principi comuni, un vaso di coccio stretto nella morsa di giganti come Usa, Russia, Cina incapace come è di opporsi anche alle pressioni della Turchia di Erdogan.

E’ ora di portare i libri in tribunale!


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