Seguici su

Attualità

IL CONTRATTO DI CESSIONE DI BPVI E VB A INTESA SAN PAOLO PARTE TERZA. L’INCREDIBILE GARANZIA “SODDISFATTI O RIMBORSATI”

Pubblicato

il

 

Oggi affrontiamo il tema della garanzie che lo Stato ha fornito ad Intesa San Paolo (ISP) nella cessione di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza:  infatti non è stato sufficiente che ISP si sia scelto cosa e come acquisire, non sono stati sufficienti gli ingenti fondi messi a disposizione della banca di Torino, no, c’è una garanzia su una parte consistente dei crediti ceduti. Un po’ come quando ritirate la macchina dal concessionario ed avete diritto ad almeno 24 mesi di garanzia, solo che, in questo caso, la garanzia è fatta sulla pelle dei contribuenti italiani e dei vecchi azionisti.

Nel frattempo il governo sta accelerando per vedere il decreto approvato senza nessuna modifica, neanche di carattere migliorativo o per maggiore tutela di chi è stato truffato. Alla fine cosa può essere la vita di 200-300 mila risparmiatori e delle loro famiglie se confrontata con il benessere di Intesa San Paolo , che fra l’altro è il maggior partecipante al capitale di Banca d’Italia con 51 mila quote? La Giustizia diventa un fattore perfettamente secondario di fronte alle banche.

Alla cessione naturalmente verrà fatta la solita commissione di esperti per valutare l’attivo ed il passivo. Come già indicato dal decreto lo stato fornisce una garanzia “Soddisfatti o rimborsati” per quanto riguarda attivi e partecipazioni bancarie :

C’è una garanzia oserei dire completa, quello che non piace viene restituito. Nelle procedure fallimentari di solito vale il criterio del “Visto e piaciuto”, cioè si prendono beni nello stato in cui sono, anche per non gravare la procedura di costi ulteriori. Però nei fallimenti non ci sono banche, e soprattutto non c’è Banca Intesa .

Non è questa comunque l’unica garanzia prestata dallo Stato , anche se attraverso le banche liquidate, a Banca Intesa. Infatti c’è anche la garanzia sui crediti High Risk

Lo stato ha dato una garanzia ulteriore a Banca Intesa su una fetta dei crediti IN BONIS , ma definiti di altro rischio. PD vuol dire Probability of deafult, ed indica la probabilità di una eventuale incapacità di far fronte agli impegni da parte del cliente. In questo caso la PD che definisce il “Credito ad alto rischio” è del 4,5% per il clienti privati e di 8% per le aziende. I crediti oltre questo livello di rischio vengono “Garantiti prima chiamata” da parte delle banche in liquidazione e dello stato. Garanzia prima chiamata significa che lo Stato (che, vorrei ricordare, è finanziato da tutti noi, non è un’entità astratta) che in caso uno di questi crediti non venga pagato, e fino ad una concorrenza di quattro miliardi, verrà ritornato alle banche liquidate e rimborsato in toto a ISP , con garanzia totale dello stato.

 

A questo punto mi fermo, ci sarebbero tante altre cose da dire, e magari, avendone il tempo, farò un articolo su cosa sarebbe successo se tutti questi denari e queste garanzie fossero state date alle banche venete e non a ISP. Magari non subito, anche se molti calcoli li ho già fatti. Ammetto di essere stato preso da un po’ di scoramento, perchè non h senso scrivere quando poi gli atti del potere sono guidati alla perversione del diritto a favore di questo e quello, e la giustizia viene a passare in secondo piano

Grazie


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito