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Il caso Credit Suisse: come la Svizzera, e l’Occidente, stanno distruggendo la base del proprio benessere

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La cancellazione delle obbligazioni AT1 di Credit Suisse, per quanto prevista dal contratto, è stato un duro colpo per la serietà della Svizzera e del suo sistema creditizio. Ad esempio Mark Dowding, chief investment officer di RBC BlueBay riportato da Zerohedge, che deteneva obbligazioni Credit Suisse AT1, ha dichiarato che la Svizzera “assomiglia sempre più a una repubblica delle banane”.

Se quest’azione viene mantenuta, come ci si può fidare di qualsiasi titolo di debito emesso in Svizzera, o in tutta Europa, se i governi possono cambiare le leggi a posteriori?“, ha dichiarato al Financial Times David Tepper, il miliardario fondatore di Appaloosa Management. “I contratti sono fatti per essere rispettati“.

Le autorità svizzere hanno cercato di difendere le loro azioni, sostenendo che erano stati rispettati tutti gli obblighi contrattuali e legali per poter agire unilateralmente data l’urgenza della situazione, ma si tratta di una difesa molto debole.

Louis-Vincent della Gavekal Research, man mano che si viene a conoscere come si svolgerà il salvataggio, ha iniziato a fare qualche domanda fondamentale sulla serietà dell’intervento delle autorità:

  • La banca è stata condannata per i propri comportamenti al limite del lecito una volta che la Svizzera ha abbandonato le sue leggi sul segreto bancario cinque anni fa?
  • La curva negativa dei rendimenti applicata dalla Banca Centrale in Svizzera per oltre un decennio ha spinto la banca ad assumere rischi eccessivi e ad accettare operazioni sbagliate (Greensill, Archegos, Wirecard)?
  • Il suo management era semplicemente scadente rispetto alle concorrenti, o era stato selezionato non sulla base delle qualità professionali, ma di altre caratteristiche

    Il direttore di Credit Suisse nelle sue due versioni: “Pippa” e “Philip”

Qualunque siano le ragioni, è difficile vedere scomparire un’istituzione storica e non provare una certa compassione. Però con la Banca è sparita anche la convizione che gli svizzeri siano un popolo che vive seguendo strettamente le regole e che ha il massimo rispetto per i diritti dei cittadini e della proprietà. Tutto questo mito è scomparso.  L’episodio crea infatti due precedenti:

  1. Una banca può fondersi con un’altra banca senza l’approvazione degli azionisti. La logica vuole che se una banca è di importanza sistemica, i diritti degli azionisti di minoranza debbano essere scavalcati in nome del “bene comune”. Si tratta di un precedente importante che gli azionisti di minoranza di tutte le banche di importanza sistemica prenderanno senza dubbio in considerazione. A questo punto i diritti degli azionisti delle grandi banche sistemiche posso essere azzerati a piacere, esattamente come successo in Italia per gli azionisti delle Popolari venete;
  2. 2) Anche se l’acquisizione del Credit Suisse lascia agli azionisti qualche centesimo di dollaro, i detentori di obbligazioni convertibili contingenti (note come CoCos o AT1) vengono spazzati via. Si tratta di uno sviluppo preoccupante, dato che anche gli obbligazionisti non garantiti di solito si trovano al di sopra degli azionisti nella struttura del capitale. Il fatto che gli azionisti ottengano “qualcosa” e i detentori di obbligazioni CoCo “nulla” solleva seri interrogativi sul valore reale delle obbligazioni CoCo. Si tratta di un aspetto importante, poiché i CoCo bond sono stati ampiamente utilizzati dalle banche europee per rafforzare i loro bilanci dopo la crisi dei mutui del 2008 e la crisi dell’eurozona del 2011-2013. Se si trattava di uno strumento così pericoloso NON doveva essere autorizzato e bisognava obbligare le banche ad essere “Corrette” e fare degli aumenti di capitale puri, a costo di diluire le azioni. In questo modo si è aggirato il problema, ma i nodi vengono al pettine.

Per farla breve, i termini dell’acquisizione del Credit Suisse probabilmente uccideranno il mercato dei CoCo. A questo punto chi si fida di questi titoli?

Però il colpo per l’immagine della Svizzera e dell’Occidente derivante da come è stato gestito il caso Credit Suisse è enorme e, probabilmente, non riparabile. Immaginate di essere la Saudi National Bank, che in ottobre ha investito 1,5 miliardi di dollari per una partecipazione del 9,9% nel Credit Suisse, senza dubbio con la premessa che la Svizzera è una delle giurisdizioni più sicure per gli investitori stranieri. Eppure, in meno di sei mesi, l’investimento della banca saudita è stato fuso in UBS, cristallizzando una perdita di circa l’80%, senza che sia stato espresso un voto in merito, ma solo per un ordine delle autorità in nome di un “Bene superiore”. Quanto è probabile che le istituzioni saudite investano di più in Svizzera, o forse anche nel mondo occidentale in generale?

La vicenda Credit Suisse è forse l’esempio maggiore di decadenza occidentale:

  • In primo luogo, l’Occidente sta distruggendo il proprio maggior vantaggio competitivo, cioè il rispetto delle leggi e della proprietà. Se puoi cedere una banca senza voto dei soci hai distrutto i loro diritti. ormai sia nella UE sia in Svizzera si parla sempre più spesso di “Interessi superiori” che non sono altro che una scusa per cancellare quelli individuali, ma a questo punto forse è meglio un paese dell’Estremo Oriente. Questa cancellazione dei diritti individuali la vediamo nella finanzia, ma non dimentichiamo quello che è successo con il Covid, dove si sono seguite regole imposte dall’alto spesso assurde, o cosa sta succedendo con il “Cambiamento climatico”, dove si danneggiano diritti e proprietà private in nome di un misterioso “Bene superiore” dal sapore sovietico
  • In secondo luogo, i politici occidentali sembrano pronti a sacrificare i “diritti individuali” sull’altare del “bene comune”, a causa di un cattivo influsso derivante dalla crisi del 2008, dallo sviluppo dei social media e dalla nostra attuale predilezione culturale per il virtue signaling (si veda  I politici ormai hanno un  orizzonte temporale brevissimo, vedono solo il “qui e ora”, e quando questo accada i diritti individuali, che sviluppano la propria utilità nel lungo periodo, vengono messi da parte a favore di atteggiamenti muscolari. Il governo “Deve agire subito”, per quanto questa azione sia stupida, insensata e porti a danni nel medio e lungo termine.

Le conseguenze di questo atteggiamento saranno profonde e si faranno sentire quasi subito nella finanza.

  1.  L’interferenza del governo ha l’effetto di aumentare l’incertezza normativa e quindi di rendere il settore finanziario più costoso, perché l’incertezza è un costo e un’inefficienza;
  2. La rottura del mercato dei CoCo bond significa che nella prossima crisi le banche dovranno finanziarsi in modi nuovi, altrimenti gli azionisti dovranno semplicemente affrontare una massiccia diluizione. Fine del gioco AT1, ma perché lo hanno voluto i regolatori;
  3.  I capitali dei mercati emergenti resteranno  a casa loro o andranno in mercati NON occidentali che, però, garantiscono un ferreo rispetto delle regole e della proprietà privata;
  4. Questo è il passo forse finale della decadenza dell’Occidente

Comunque stiamo vivendo un momento di transizione topico, a 1700 anni dall’ultimo momento simile per l’Occidente.


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