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Economia

 Il Carry Trade: Una Strategia d’Investimento ad Alto Rendimento, ma con Rischi Elevat

Ecco una sintetica spiegazione di cosa sia in Carry trade, una strategia di investimento e speculazione rischiosa, ma che può dare anche buoni frutti.

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Il carry trade rappresenta una strategia di investimento che mira a capitalizzare le differenze nei tassi d’interesse tra diverse valute. In pratica, si tratta di prendere in prestito denaro in una valuta con un tasso d’interesse basso e investirlo in un’altra valuta che offre un rendimento più elevato, generando profitto dalla differenza tra i due tassi.

Come funziona nel dettaglio

  1. Identificazione delle opportunità: L’investitore analizza i mercati valutari alla ricerca di coppie di valute che presentano un differenziale di tassi d’interesse significativo. Solitamente, si prediligono valute di paesi con economie stabili e tassi d’interesse bassi per il prestito (ad esempio, yen giapponese, franco svizzero) e valute di paesi con tassi d’interesse più elevati per l’investimento (ad esempio, dollaro australiano, dollaro neozelandese, lira turca).
  2. Apertura della posizione: L’investitore prende in prestito una determinata somma nella valuta a basso rendimento. Successivamente, converte questa somma nella valuta ad alto rendimento e la investe in strumenti finanziari denominati in tale valuta, come obbligazioni governative, depositi bancari o altri asset che offrono un rendimento superiore al costo del prestito.
  3. Gestione della posizione: Durante la durata dell’investimento, l’investitore monitora attentamente l’andamento dei tassi di cambio e dei tassi d’interesse. Potrebbe essere necessario effettuare degli aggiustamenti alla posizione per mitigare i rischi o cogliere nuove opportunità.
  4. Chiusura della posizione: Al termine dell’investimento o quando l’investitore ritiene opportuno, la posizione viene chiusa. Gli asset detenuti vengono venduti e il ricavato viene convertito nella valuta originale del prestito per rimborsarlo, inclusi gli interessi maturati. Il profitto (o la perdita) dell’operazione dipenderà dalla differenza tra gli interessi guadagnati sull’investimento e gli interessi pagati sul prestito, nonché dalle eventuali variazioni dei tassi di cambio.

Esempi recenti di carry trade

  • Carry trade dollaro USA – yen giapponese: Questa strategia, molto popolare negli ultimi anni, ha visto gli investitori prendere in prestito yen a tassi d’interesse prossimi allo zero e investirli in dollari USA, beneficiando dei tassi d’interesse più elevati offerti dalla Federal Reserve.
  • Carry trade dollaro USA – renminbi cinese: Alcuni investitori hanno sfruttato il differenziale di tassi d’interesse tra dollaro USA e renminbi cinese, prendendo in prestito dollari e investendoli in obbligazioni governative cinesi a breve termine.
  • Carry trade euro – fiorino ungherese: Questa strategia ha visto gli investitori prendere in prestito euro a tassi d’interesse relativamente bassi e investirli in fiorini ungheresi, che offrono rendimenti significativamente più elevati, seppur con un maggior rischio legato alla volatilità della valuta ungherese.

Rischi del carry trade: un’analisi approfondita

  • Rischio di cambio: Il rischio principale del carry trade è rappresentato dalle fluttuazioni dei tassi di cambio. Se la valuta presa in prestito si apprezza significativamente rispetto alla valuta in cui si è investito, l’investitore potrebbe subire perdite consistenti al momento della conversione finale, vanificando i guadagni derivanti dal differenziale di tassi d’interesse.
  • Rischio di liquidità: In periodi di turbolenza sui mercati finanziari, potrebbe risultare difficile vendere gli asset detenuti per ripagare il prestito. Ciò potrebbe costringere l’investitore a liquidare la posizione in perdita o a sostenere costi aggiuntivi per mantenere la posizione aperta.
  • Rischio di tasso d’interesse: Se la banca centrale del paese in cui si è preso in prestito denaro aumenta i tassi d’interesse, il costo del prestito aumenterà, erodendo il profitto potenziale del carry trade.
  • Rischio politico e geopolitico: Eventi politici o geopolitici imprevisti possono influenzare negativamente l’andamento delle valute e dei tassi d’interesse, mettendo a repentaglio la redditività del carry trade.
  • Rischio di leva finanziaria: Il carry trade spesso implica l’utilizzo della leva finanziaria, ovvero l’utilizzo di denaro preso in prestito per aumentare l’esposizione al mercato. La leva può amplificare sia i guadagni che le perdite, rendendo il carry trade una strategia particolarmente rischiosa.

Il carry trade può offrire opportunità di rendimento interessanti per gli investitori esperti e disposti ad assumersi rischi elevati. Tuttavia, è fondamentale comprendere a fondo i meccanismi, le potenzialità e soprattutto i rischi di questa strategia prima di implementarla. Una gestione attenta del rischio, un’adeguata diversificazione del portafoglio e un monitoraggio costante delle posizioni sono elementi cruciali per affrontare con successo il carry trade.

Non si tratta quindi di un’attività adatta a investitori “Normali”, non professionalizzati, ma deve essere svolta solo in modo professionale. Il rischio di perdere parte consistente del capitale è sempre presente. 


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