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IL BANALE MOTIVO PER CUI GLI INCENTIVI FALLISCONO. Esempio USA applicabile perfettamente all’Italia

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Si parla sempre di “Miliardi di aiuti all’economia” proveniente da ovunque: dallo stato, dall’Unione, perfino da fondazioni di privati. Eppure non servono alla crescita e le previsioni di calo del PIL sono quasi tutte e due cifra. I primi numeri sono già in circolazione, come il -4,7% per l’Italia nel primo trimestre, che  probabilmente si ripeterà nel secondo, se non peggio.

Eppure il governo ha già inserito a bilancio numeri molto forti di aiuti alle aziende ed incentivi all’economia. Perchè quindi c’è da attendersi un secondo trimestre trimestre e la ripresa si allontana sempre più?

Il perchè si può capire da un bel grafico messo a unto dalla Alambhra Investment che confronta la perdita di PIL americano con il pacchetto di aiuti che dovrebbe sostituirlo:

Gli aiuti sono divisi in diversi “Pacchetti” a seconda che abbiano effetteo immediato o successivo. Negli USA i 980 miliardi di dollari investiti in aiuti immediati come i trasferimenti (Grants) alle aziende, gli aiuti ai poveri (safety Net), gli aiuti ai disoccupati e “L’Helicopter Money” sono denari che vengono distribuiti subito e che hanno effetto immediato. Al contrario i crediti d’imposta o i trasferimenti  alle amministrazioni locali sono spese che non hanno un effetto immediato, anzi non si sa neanche se avrà un effetto, prima o poi.

Un incentivo, un aiuto, è tale se viene utilizzato. Non si pagano le bollette con le promesse, e queste non fanno girare il “Circular flow”, Il problema è che il “Buco attuale” si convertirà in un “Buco futuro”, cioè in una non ripresa. Che sia a U o sia ad L, comunque la si voglia  guardare, non ci sarà nessuna ripresa.

Nel 2008 si produsse un effetto simile, con gli aiuti che non furono aiuti , ma promesse successive, e l’effetto u che la ripresa non fu mai come prima

Non ci sarà nessuna ripresa al livello precedente,come non vi fu  nel 2008-09. Come nel 2008 -09 gli aiuti nin furono immediati, ma sotto forme che li rimandavano al futuro. Nulla sarà più come prima, come non lo fu allora. Prepariamoci ad un’epoca di povertà, di sollevazioni sociali e di proteste.

 


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