Economia
Il 76% dei terreni agricoli francesi contiene microplastiche
L’Agenzia per la transizione ecologica francese conduce uno studio sui terreni agricoli, e nel 76% dei casi risultano presenti le microplastiche
Per la prima volta uno studio ha esaminato l’inquinamento dei suoli francesi da microplastiche. Giovedì 26 dicembre,Ademe, l’agenzia francese per la transizione ecologica, ha pubblicato le conclusioni di un’analisi di 33 campioni prelevati da siti diversi come foreste, prati, vigneti e frutteti e aree agricole coltivabili, sparsi in tutta la Francia.
Secondo l’Ademe, 25 di questi campioni (76%) contenevano particelle di dimensioni inferiori ai cinque millimetri, prodotte dalla disgregazione delle plastiche che si accumulano nelle discariche o nell’ambiente naturale.
In media, i campioni analizzati contenevano 15 particelle di microplastiche per kg di terreno secco, soprattutto polietilene e polipropilene, i polimeri più comunemente presenti negli imballaggi.
Condotte dall’istituto di ricerca Dupuy De Lôme di Lorient (Morbihan), le analisi hanno rivelato la contaminazione da microplastiche nella maggior parte dei suoli agricoli: erano presenti nei quattro campioni di suolo di prato studiati, in 17 campioni di suolo di colture da campo su 21 prelevati e in tre campioni di vigneto e frutteto su quattro. Infine, le microplastiche sono state trovate solo in uno dei quattro campioni di suolo forestale raccolti.
Si tratta del primo studio “a caratterizzare l’entità di questa contaminazione su scala della Francia metropolitana, su terreni sottoposti a diversi usi agricoli e che non hanno ricevuto apporti diretti di plastica” attraverso l’intervento umano, sottolineano gli autori dello studio. Il che è quindi curioso, perché sorge la domanda: da dove provengono queste microplastiche?
Le tracce delle pratiche agricole
In un comunicato stampa, l’Agenzia francese per la transizione ecologica afferma che i dati raccolti non hanno permesso di identificare la fonte delle microplastiche. Tuttavia, l’agenzia “ipotizza che, nel caso dei suoli utilizzati per le attività agricole, parte della loro origine derivi dalle pratiche agricole utilizzate”.
Comunque sia, “la presenza quasi sistematica di microplastiche nei suoli studiati dimostra che è urgente continuare questi studi per fornire dati di monitoraggio sulle microplastiche nei suoli”, estendendo il campo d’azione alle aree urbane e ai territori d’oltremare, osservano i ricercatori.
Ulteriori conoscenze sono quindi essenziali per “caratterizzare l’attuale contaminazione e (…) identificarne le fonti, al fine di mettere in atto un piano d’azione efficace ” per limitare e prevenire questo inquinamento, spiega Isabelle Deportes, ingegnere specializzato in impatto sulla salute ed ecotossicologia.
La contaminazione da microplastiche nei terreni agricoli presenta il rischio di diffondersi all’uomo, dove le microplastiche possono causare infiammazioni oltre che essere il veicolo con cui i pericolosi PFAS entrano nel corpo umano.
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