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Il 52% degli americani sono scontenti di come Biden sta affrontando il caro benzia. Invece gli italiani sono felici di come Draghi affronta il caro energia

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Più della metà degli intervistati in un sondaggio Rasmussen ha giudicato “scarsa” la gestione dell’economia statunitense da parte del Presidente Biden e sembra non accettare la spiegazione di Biden su di chi sia la colpa del rincaro della benzina.

Il Presidente degli Stati Uniti aveva incolpato il Presidente russo Vladimir Putin e le compagnie petrolifere per l’aumento del prezzo del carburante, e la comunicazione ufficiale della Casa Bianca lo ha definito “Putin’s Price Hike”, “L’Aumento dei prezzi di Putin”, ma pare che agli americani questa spiegazione non piaccia.

A quanto pare, questo non è sufficiente per gli elettori, in base alle risposte del sondaggio Rasmussen: Solo il 29% degli elettori ritiene che la colpa dell’aumento del costo del carburante sia delle compagnie petrolifere e solo l’11% del Presidente russo Putin. Il 52% degli intervistati ritiene invece che la colpa sia delle politiche del Presidente Biden.

Il numero di elettori che approva la gestione dell’economia da parte di Biden è passato dal 32% di dicembre al 27% di questo mese.

Nel frattempo, il 57% ha dichiarato che la gestione dell’economia da parte del Presidente è stata scarsa, con un leggero aumento rispetto al 55% di dicembre.

Anche se modesto nel suo campione di 1.000 persone, il sondaggio Rasmussen non è l’unico che indica l’insoddisfazione degli elettori per le politiche energetiche federali. Un precedente sondaggio di questo mese, condotto da Reuters e Ipsos, suggeriva che l’approvazione del Presidente Biden era scesa al 39%, quasi il minimo da quando è entrato in carica.

Il Presidente è stato piuttosto attivo nei suoi tentativi di contenere i prezzi del carburante, ma finora nulla ha avuto un effetto duraturo. Tra le misure adottate finora c’è stata la vendita programmata di un totale di 180 milioni di barili di greggio dalla riserva petrolifera strategica, gli appelli e le minacce all’industria petrolifera di pompare di più e gli appelli all’industria della raffinazione di raffinare di più.

In una recente lettera all’industria petrolifera, Biden ha scritto di essere “pronto a utilizzare tutti gli strumenti ragionevoli e appropriati del governo federale e le autorità di emergenza per aumentare la capacità e la produzione delle raffinerie nel breve termine”. da ultimo pare che Biden si stia decidendo a seguire i paesi europei e abbassare le imposte suo carburante, nel tentativo di abbassarne i prezzi. Il problema è che non capisce che il problema è essenzialmente sul lato dell’offerta, troppo scarsa per i vincoli “Green”.

 

 

 


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