Attualità
Il 1980 meglio di oggi? Forse si. La legge della pecora
Il 1980 stavamo economicamente meglio di oggi? Eravamo più ricchi e potevamo spendere di più e permetterci più piccoli lussi?
Questa domanda è diventata un trend su twitter e ha richiamato molto “amarcord” e qualche comparazione interessante:
Lo stipendio medio in Italia nel 1980 era di 2,3 milioni di lire. Un gelato costava 1.500 lire. Quindi con uno stipendio compravi 1533 gelati.
Oggi lo stipendio medio è 2400€ e il gelato costa 3,5€. Compri 685 gelati.
Sono spariti 848 gelati. Il problema é tutto qui. pic.twitter.com/hUzkUo6Sje
— Kiro (@melamorsicata) July 14, 2023
Un cornetto algida nel 1980 costava 400 lire
Oggi costa 2 euro come da tabellone.
Lo stipendio medio di un operaio nel 1980 era di circa 350.000 lire, cioè 875 cornetti
Oggi un operaio prende in media 1400 euro, cioè circa 700 cornetti. pic.twitter.com/j2IWsncFzs
— Massimo Brignoli (@massimobrignoli) July 14, 2023
Tante cose sono scomparse dal 1980, e per tantissimi la gioventù Il Cornetto Algida è un buon confronto, potremmo dire che è “L’indice del Big Mac” in Italia, ma se volete fare dei confronti più ampi potete utilizzare questa tabella da Storiologia, che corrisponde comunque ai dati internazionali
Il dato non spacca in centesimo dopo il cambio con l’Euro. Secondo i dati Tradingeconomics, che li ottiene dall’ISTAT e dall’OCSE, la paga media lorda in Italia era pari a 2627 euro mensili
Se sono spariti molti Cornetti Algida, a Milano sono spariti molti , ma molti, biglietti del tram:
- nel 1980 si compravano 1750 biglietti del tram con una paga lorda mensile;
- nel 2023 si comprano 1194 biglietti dell’ATM con una paga media mensile.
Quindi sarebbero spariti 556 biglietti del Tram/ATM a Milano.
Anche qui però c’è un problema che sovraappesa il dato attuale: il valore del 1980 era basato su una paga di operaio, oggi si parla di “Paghe medie”, i dati per un operaio metalmeccanico con tre anni di carriera sono molto più bassi, 1741 euro, come da sito di riferimento, A questo punto avremmo un numero di biglietti ATM acquistabili pari a 791 e il numero di biglietti scomparsi sarebbe pari a 959.
La cosa divertente, si fa per dire, è che questo impoverimento è accaduto in un comune governato dalla sinistra, ecologista, al massimo, e che fa del trasporto pubblico un mantra. Un trasporto pubblico talmente centrale che ora sta diventando sempre meno alla portata dei cittadini, a meno che non sfruttino la diffusa impunità e decidano di saltare il tornello.
Può la paga minima sanare questa differenza? Francamente, NO. Tra l’altro la paga indicata è abbondantemente al di sopra dalla paga minima che risultrebbe dal famoso calcolo dei 9 euro orari (se la Fornero non imporrà la sua paga più bassa a sei euro…).
Cosa sarebbe necessario per migliorare la capacità di acquisto dei lavoratori?
- servizi pubblici a prezzi più convenienti, ma questo significa migliorarne l’efficienza, dando fastidio a tante persone, o fare un po’ più di deficit degli enti locali, e questo toglierebbe il sonno a Mario Monti e a Bruxelles…
- una maggiore produttività del lavoro, ma questa (vedi seconda legge di Kaldor) dipende anche, anzi soprattutto, dai volumi prodotti…
- una maggiore domanda di lavoro, che dipende dalla produzione industriale e dei servizi che, a sua volta, dipende dalla domanda interna ed esterna.
Ora vi faccio ragionare su un semplice, banale, dato di cronaca: il ministro Urso ha discusso con Stellantis per ottenere la produzione di un milione di auto in Italia. Un’opera meritevole, anche se Stellantis, ottenute le agevolazioni, un domani potrebbe tranquillamente trasferire le produzioni all’estero.
Lo sapete quante auto si producevano in Italia nel 1980, e con linee produttive molto meno efficienti delle attuali? 1.610.000, ancora lontani dai 2.120.000 raggiunti nel 1990… Però all’epoca, pre – Prodi, avevamo anche una società che si chiamava Alfa Romeo e che non poteva trasferirsi all’estero…
Fatevi qualche domanda e datevi qualche risposta, nel mentre che mangiate un Cornetto.
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