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IBM sotto accusa: avrebbe licenziato un lavoratore bianco sulla base della razza

Ormai in America la questione razzziale sta diventando un tema da affrontare nei tribunali, ma come discriminazione nei confronti dei lavoratori binachi

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L’IBM è accusata in una nuova causa di razzismo: avrebbe licenziato un consulente bianco di alto livello per perseguire gli obiettivi dell’azienda di creare una forza lavoro più diversificata. Insomma ha licenziato su base razziale, compiendo una discriminazione vietata. 

La causa depositata martedì scorso, apre una nuova scheda, presso la corte federale di Grand Rapids, Michigan, è l’ultima intentata da America First Legal, un gruppo legale fondato da ex funzionari dell’amministrazione Trump, nato per sostenere che le politiche aziendali sulla diversità violano le leggi federali contro la discriminazione.

Segnala questo annuncio Il querelante Randall Dill afferma di essere stato inserito in un piano di miglioramento delle prestazioni nel luglio 2023, nonostante avesse ricevuto solo feedback positivi nei suoi sette anni di lavoro come consulente senior di IBM. Secondo la denuncia, il piano era impossibile da completare e Dill è stato licenziato lo scorso ottobre. Dill sostiene che IBM aveva sistemi di quote razziali e sessuali che guidavano le decisioni di assunzione e promozione e che basava i bonus dei dirigenti in parte sul raggiungimento di tali obiettivi, dando loro un forte incentivo ad escludere gli uomini bianchi come lui.

“Il querelante ha subito danni significativi, tra cui la perdita di salari, la perdita di opportunità di sviluppo professionale e di carriera, e significativi danni non economici, tra cui l’umiliazione, l’imbarazzo e la perdita di reputazione”, hanno scritto gli avvocati di Dill nella denuncia.

IBM ha dichiarato di non utilizzare quote di assunzione e di non averlo mai fatto: “Queste accuse sono prive di fondamento, in quanto né la razza né il genere hanno avuto alcun ruolo nella decisione di porre fine al rapporto di lavoro di questa persona con IBM”, ha dichiarato l’azienda. Però in questo caso non si tratta di quote di assunzione, ma di assegnare lavori su base razziale in modo da eliminare i lavoratori bianchi!

L’azione legale accusa IBM di discriminazione razziale e sessuale in violazione del Titolo VII della Legge sui Diritti Civili del 1964, che impedisce la discriminazione sul posto di lavoro, e della Sezione 1981 della Legge sui Diritti Civili del 1866, che proibisce la discriminazione razziale nei contratti. America First Legal ha presentato richieste simili contro una serie di grandi aziende, anche in circa due dozzine di denunce che richiedono indagini da parte della Commissione statunitense per le Pari Opportunità sul Lavoro.

Il gruppo legale Amrica First ha causa in corso contro diverse società ra cui la CBS, accusata di non aver accettato un autore nella serie SEAL TEAM perché bianco.


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