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I truffati delle banche: rimborsi ora, e norme europee più eticamente stringenti in futuro (di Antonio M. Rinaldi)

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Antonio Maria Rinaldi presenta il lib ro di economia spiegata facile

Il sistema creditizio italiano è stato scosso da una serie di crisi bancarie dal momento in cui, in sede europea, si è voluto  limitare la garanzia e l’intervento pubblico, tramite stato, fondi di garanzia , o banche centrali. A partire dal 2014, dalla decisione di imporre l’attuale sistema di risoluzione delle crisi bancaria BRRD, vi è stata una successione di crisi a partire da Tercas sino all’attuale crisi di Carige, passando per le quattro banche passate attraverso il bail-out nel 2015 e le popolari venete liquidate l’imperio nel 2017, è stato un passaggio continuo da una situazione di crisi ad un’altra, tutte pagate da obbligazionisti junior, azionisti inconsapevoli e truffati, perfino da aziende finanziate che, da un giorno all’altro, si sono viste cancellare i finanziamenti perchè la concentrazione bancaria ha portato ad una riduzione dei centri decisionali.

Il governo Gentiloni, con il decreto n 99 del 25 giugno 2017, ha completato l’opera, iniziata dagli amministratori, di depauperamento e distruzione delle banche popolari venete, con tre mosse devastanti:

  • il blocco delle azioni legali nei confronti delle banche, anche per casi evidenti di truffe, ed addirittura il blocco dell’esecutività di sentenze a favore degli azionisti, con uno stravolgimento dello stato di diritto;
  • la dazione forzata di ben 4,8 miliardi di euro verso Banca Intesa, somme solo anticipate dallo Stato che si è arrogato di rifarsi sui capitali delle banche sciolte;
  • aver consegnato un valore attivo comunque di notevole valore senza una procedura che prendesse nella benchè minima considerazione gli interessi degli azionisti e degli obbligazionisti Junior, ma permettendo a Banca Intesa di realizzare un utile straordinario, pari a 4,05 miliardi, in crescita rispetto ai 3,81 del 2017 e rispetto ai 3,11 del 2016. Praticamente si è regalato a Banca Intesa un miliardo di utile all’anno!

Ricordiamo che gli azionisti delle banche popolari venete, e delle banche popolari in generale, non sono come i normali investitori che acquistano i titoli sulle borse valori e possono venderli a scopo speculativo.  Nelle banche popolari gli istituti vendevano le proprie azioni, al fianco di prodotti finanziari di terzi, e questo ha creato una commistione intollerabile di interessi, oltre che aver fornito l’occasione per i comportamenti truffaldini, dalle falsificazioni dei MiFid alle operazioni di finanza collegata alla vendita di titoli. Tuttee operazioni accertate, ex post, sia dalle ispezioni CONSOB sia dalla magistratura, ma, purtroppo, solo quando tutto ciò era già accaduto.

Dalla mancanza di controllo degli enti preposti e dall’inadeguata risposta del precedente governo Gentiloni Padoan, che ricordiamo era un monocolore PD rafforzato da vari transfughi, nasce il diritto per questi risparmiatori truffati di essere rimborsati quanto prima e nella maggior misura possibile, iniziando ovviamente dalla posizioni più deboli, ma senza escluderne a priori nessuna, se non quelle dei personaggi che sono stati complici consapevoli delle truffe.  Appare curioso che ora il Segretario del Partito Democratico, Zingaretti, si vanta di aver incontrato gli azionisti defraudati dalle leggi votate dal suo stesso partito, una situazione che sarebbe ridicola se non fosse drammatica e che dovrebbe far pesare a quale coerenza possa avere quel partito politico.

La azione si concentrerà da un lato in una spinta affinchè le crisi del passato siano concluse nei tempi più rapidi possibili, con il ristoro di chi ha subito danno, ma non si fermeranno solo a questo,. L’attività di un buon legislatore deve essere rivolta alla non ripetizione di questi eventi, e la strada delle liquidazioni forzate ai danni dei risparmiatori non è la strada giusta. Non possiamo aspettarci che persone di cultura anche media diventino esperti di analisi di bilancio creditizia perchè gli enti presupposti al controllo, nazionali ed europei, non vogliono rispondere per la propria attività o inerzia. La tutela risparmiatore, che sia correntista, obbligazionista o azionista, deve tornare al centro della complessa rete legislativa europea, le la Banca Centrale Europea, al fianco delle Banche Centrali Nazionali, non deve esimersi dal controllo e dalle responsabilità che ne derivano. Inoltre una maggiore solidità delle banche non può che comprendere anche una maggiore responsabilizzazione, a livello civile e penale, degli organi di direzione e di controllo interni alle banche. Troppo spesso si è assistito ad amministratori che agivano con criminale leggerezza contando su una successiva impunità,  a società di revisione che effettuavano i propri controlli solo a livello formale contando poi su una limitazione della responsabilità In vigilando. La direzione di una nuova Europa dei Popoli non può esimersi dalla responsabilizzazione di chi può influenzare le vite dei popoli stessi, anche nell’ottica di una evoluzione istituzionale più rivolta allumano, e meno verso la finanza.

 

di Antonio M. Rinaldi


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