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I “Risvegliati”: lo stupefacente caso dei sovranisti per caso

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In questo pazzo mondo all’incontrario, tutti fanno l’esatto contrario di ciò che hanno detto e pensato. I giornali di regime invocano meno Europa e fanno discorsi sulla solidarietà continentale che paiono scritti da un fervente sovranista. I sovranisti invocano Mario Draghi, quintessenza stessa di ogni “ideologia” unionista, bancocentrica e neoliberista. E allora noi non possiamo essere da meno. E vi diciamo che, tutto sommato, ci ripugna talmente l’ipocrisia dominante da costringerci a prendere le parti dell’Europa. Lo so, lo so, sembra una provocazione, ma statemi a sentire. State a sentire cosa “non si può sentire”.

I giornali di sabato 28 marzo sono un florilegio di intitolazioni populiste. E quasi tutti riportano a caratteri cubitali l’invocazione del Capo dello Stato, il quale “bacchetta” l’Europa richiamandola ai suoi “doveri di solidarietà”. A cascata – come un sol uomo, anzi come una muta di pointer fiutanti il fagiano –  le penne peggiori del nostro bigoncio si sono lanciate in pipponi retorici da brivido. È tutto un invocare “nuovi schemi”, “salti di qualità”, “strumenti nuovi per un mondo nuovo”. Detto da quelli che non hanno proferito verbo mentre si edificava il “mondo vecchio” di cui ora si dolgono: da scompisciarsi per le risate.

Siamo sul set del cartoon “La bella addormentata nel bosco”, gente. Lì, a un certo punto, arrivava il principe azzurro e, con un bacio, svegliava l’eletta dormiente. Qui, è arrivato il Covid-19 e si è “riavuta” dallo svenimento intellettuale di due decenni – tutta insieme e tutta in un colpo – la nostra intellighenzia appisolata. Dai più alti scranni alle redazioni di punta, è tutta una frigna sulle note de “l’Italia s’è desta”. Lorsignori hanno spalancato gli occhioni cisposi, hanno sbattuto le sopracciglia incollate e – “Oh! Che disastro! Mammasantissima!” – si sono accorti di cosa è davvero l’Unione europea.

In ventotto anni non ci avevano fatto caso. Anzi, ci avevano fatto credere di vivere in una specie di Paradiso Terrestre costruito sui valori della nostra Costituente. E, invece, era l’esatto contrario. L’Unione non è “diventata” oggi egoista, insensibile e mercatista. Lo è sempre stata. E non per ragioni morali o per l’occasionale, passeggera, “cattiveria” di un olandese o di un tedesco. Lo è sempre stata “per legge”. C’è scritto tutto nei suoi trattati, nero su bianco. I trattati che troppi nostri politici e intellettuali da strapazzo non hanno mai letto; e quindi non ne sanno un… cavolo.

L’Unione è stata costruita così: il Mercato sopra e le persone sotto, l’oligarchia comanda e la democrazia obbedisce, il denaro alle Borse e la “competitività” ai poveri cristi. Come ha, del resto, candidamente ammesso, a suo tempo, quel Giuliano Amato che oggi invoca unità: “Abbiamo addirittura stabilito dei vincoli nei nostri trattati che impedissero di aiutare chi era in difficoltà e abbiamo previsto che l’UE non assuma la responsabilità degli impegni degli Stati, che la banca centrale non possa comprare direttamente i titoli pubblici dei singoli Stati, che non ci possano essere facilitazioni creditizie o finanziarie per i singoli Stati, insomma moneta unica dell’euro zona ma ciascuno deve essere in grado di provvedere a se stesso”.

E allora – ci perdonerete – oggi ci fa talmente schifo l’untuosa melassa dei “sovranisti per caso” da preferire persino la perfida “coerenza” di un crucco al pietismo peloso nostrano. Ve la siete voluta, disgraziati. Avete firmato ogni singola clausola di quei contratti capestro. Oppure l’avete propagandata. Adesso, almeno per decenza, soffrite in silenzio. Poi, però, andatevene. Tornate a dormire.

Francesco Carraro

www.francescocarraro.com


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