Attualità
I Laburisti: caro Keir Starmer, basta politica fighetta!
Dopo la batosta elettorale di Keir Starmer l’ala moderata dei laburisti si ribella e inizia a criticare fortemente le politiche del Primo Ministro, invitandolo a combattere l’immigrazione e a difendere i lavoratori

La dolorosa bastonata elettorale patita dai laburisti nelle elezioni di giovedì scorso sta iniziando a smuovere lo stesso partito di sinistra, con le ali più moderate, ma anche più vicine ai lavoratori, che contestano la politica “Woke” dell’attuale governo Starmer.
La leader della corrente, o “Caucus”, Red Wall, Jo White, ha attaccato seccamente il Premier Sir Keir Starmer, affermando che deve smetterla di “fare il fighetto” e fare politica con la stessa determinazione di Donald Trump. Il Red Wall conta ben 43 membri su 650 del parlamento britannico, e su 403 dei Laburisti, quindi può far sentire la sua voce.
Joe White ha detto al Primo Ministro di “prendere esempio” da Donald Trump e di annunciare politiche vicine al sentire popolare, come un’inchiesta nazionale sulle bande di violentatori di minori, un giro di vite sull’immigrazione e investimenti nelle zone industriali abbandonate. Una politica che è molto più vicina a quella del Reform, piuttosto che a quella attuale dei laburisti, molto aperta sui temi dell’immigrazione.
Inoltre la White ha condannato in passato la cancellazione degli sgravi fiscali sul riscaldamento ai pensionati, che ha messo così tanto in difficoltà tante famiglie britanniche ed è stato alla base di polemiche fortissime contro i laburisti.
Jo White ha fondato il caucus Red Wall, composto da circa 35 backbenchers laburisti, poco dopo essere entrata ai Comuni come deputata di Bassetlaw l’anno scorso In un articolo per il Telegraph, la White ha dichiarato: “Dopo una bella batosta alle elezioni, la solita e scontata risposta del partito al governo è che stiamo ascoltando. Ma questo non funzionerà. Il Labour ha bisogno di un reset.
Una bastonata epica per Laburisti e conservatori
Le critiche della White sono probabilmente solo la punta dell’iceberg delle critiche che emergeranno all’attività del governo Starmer, anche perché i risultati elettorali di questo turno elettorale, per quanto parziali, sono stati un vero e proprio shock per la politica britannica.
Più che la perdita del seggio parlamentare nell’elezione supplettiva, sono i risultati della nuova distribuzione dei seggi nelle elezioni amministrative locali a far paura ai laburisti e ai conservatori:
I Laburisti sono ridotti ad essere il quarto partito, mentre i Conservatori sono il terzo. Ad avvantaggiarsi dei pasticci combinati dai due partiti storici sono il Reform Party di Farage, ma anche i LiberalDemocratici, un partito moderato ed europeista. Appare evidente che la svolta Green ed europeista di Starmer, che sta concludendo una serie di accordi con la UE, abbia scontentato un po’ tutti: troppo moderata per chi vorrebbe rientrare nell’Unione, che a quel punto vota direttamente i Liberaldemocratici, ma troppo europeista per chi ha apprezzato la brexit e quindi , a qusto punto, vota Reform.
I Conservatori se la passano più o meno allo stesso modo, se non peggio. I candidati ex Tories che si sono presentati con Reform sono stati eletti, e questo apre la strada allo svuotamento di un partito conservatore la cui politica è stata troppo confusa, ballerina e nelle mani di leader pasticcioni. Il futuro del Conservatorismo britannico è ora Farage.
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