Attualità
HONG KONG: IL FALLIMENTO DI UN CAPO, ED UNA TRAGEDIA SI AVVICINA
Nella superficiale e farsesca politica italiana si è perso il senso del drammatico. Invece ad Hong Kong questo senso di gravità e di responsabilità rimane. Il governatore Carrie Lam, in un discorso di fronte ad un gruppo di imprenditori, ha confessato di aver compiuto una “Imperdonabile devastazione”, ed ha affermato che “Se potessi, mi scuserei e darei le mie dimissioni“. Quindi ha affermato che Pechino non è ancora giunta al punto di svolta per la repressione, ma che le opzioni si stanno sempre più restringendo e che la festa nazionale del primo ottobre si avvina. Evidentemente per quella data la situazione sarà normalizzata, perchè la Cina non può permettersi di dare l’impressione che sussistano dei problemi interni. Hong Kong sta diventando un problema di carattere strategico perchè viene a coinvolgere anche i rapporti con gli USA in un momento in cui l’economia rallenta e la Cina ha dei problemi di carattere strategico.
Intanto stiamo avvicinandoci alla fine. L’agenzia di stampa Xinhua News Agency ha emesso un bollettino durissimo in cui praticamente si pone un ultimatum ai rivoltosi ed a chiunque, anche in occidente, li appoggi. Il loro “Tentativo di rapire Hong Kong” non avrà successo e “Nessuna concessione verrà fatta ” sul tema della sovranità che vige sulla città. Non “Bisogna sottovalutare la volontà del governo di difendere la propria sovranità”. Questo è avvenuto a poche ora dal blocco dei mezzi di trasporto interni da parte dei manifestanti che hanno anche bloccato la metropolitana. Sinora l’intervento di Trump sulla materia è stato piuttosto blando, lasciando l’impressione che ci sia una sorta di accordo sotterraneo, per cui una parte non spinge troppo nella condanna e l’altra concede qualcosa dal punto di vista della guerra commerciale. Oppure, semplicemente, Trump sa di non poter fare più di tanto.
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