Economia
Hong Kong: dopo la salita la borsa precipita del 9,4%, peggio che con Lehman
Annunci delundenti da parte delle autorità cinesi mandano a fondo la borsa di Hong Kong come accadde nel 2008. Per sostenere i mercati finanziari Pechino dovrà fare di più
Proprio oggi scrivevamo che la crescita della borsa cinese sarebbe potuta proseguire solo adeterminate condizioni, altrimenti si sarebbe arrestata, se non peggio.
Infatti la borsa di Hong Kong ha proprio visto il peggio.
Cosa è successo
Le azioni quotate nella borsa di Hong Kong hanno registrato la peggiore giornata dall’ottobre 2008, con perdite percentuali a due cifre per i principali indici , poiché l’attesissima conferenza stampa della NDRC (National Development Reform Commission, la commissione di riforma economica cinese) ha aggiunto pochi dettagli sui piani di stimolo della Cina, lasciando delusi gli investitori che speravano in numeri concreti ed avevano aspettative molto, troppo elevate. Così l’indice HK50 ha perso un bel 9,4%…
Anche l’HSCEI ha registrato la sua peggiore giornata dal 2008, crollando del 10,2%. Detto questo, HSCEI è ancora in crescita del 17% nelle ultime due settimane.
In effetti, mentre i mercati delle A-shares hanno ridotto la forza dell’apertura, sono comunque riusciti a chiudere con un guadagno nel loro primo giorno di ritorno, suggerendo che la rotazione fuori dal mercato di HK ha guidato le perdite. La mossa ha essenzialmente cancellato tutti i guadagni del mercato di HK durante la pausa, con l’HSI che è tornato ai livelli del 30 settembre con un -9,4%.
Tra i principali indici, tutti gli 82 titoli HSI / 50 titoli HSCEI / 30 titoli HSTECH hanno chiuso in rosso, a testimonianza dell’ampiezza del ribasso odierno.
Qualche dettaglio in più:
- Volume record, di nuovo: una settimana dopo che il volume di HK ha raggiunto un nuovo record di HK$505 mld, oggi HK$620 mld (Usd 79 mld) ha fatto di nuovo il botto. Tuttavia, anche questo dato impallidisce rispetto al livello di attività del mercato cinese delle azioni A: ci sono voluti meno di 27 minuti di contrattazioni perché il fatturato superasse 1t di yuan, e alla fine della sessione sono passati di mano oltre 3,4t di yuan di azioni A. Per avere un’idea del contesto, si tratta di una cifra superiore al fatturato del mercato di HK, ogni singolo giorno dal 24 settembre a oggi, messi insieme.
- Delusione della NDRC: La conferenza stampa della NDRC alle 10:00 HKT ha ribadito l’impegno del Politburo per l’allentamento della politica monetaria, con pochi dettagli nuovi. Gli investitori si aspettavano, o speravano, numeri più solidi riguardo a qualsiasi stimolo fiscale, ma sono rimasti a mani vuote, a parte altre promesse e vaghi titoli di politiche come l’aumento degli investimenti e l’incremento dei sussidi per i gruppi a basso reddito e gli studenti.
Il nuovo annuncio fiscale è molto limitato. La pianificazione dei progetti per il 2025 è stata anticipata, con 100 miliardi di yuan di progetti strategici e di sicurezza nazionale e 100 miliardi di yuan di investimenti a bilancio per il 2024. Quindi il totale di 200 miliardi di yuan è molto piccolo rispetto alle aspettative di mercato di 2-3 miliardi di yuan per il bilancio supplementare di quest’anno. Con cifre così piccole non c’era da apsettarsi altro, ma probabilmente un piano più sostanzioso avrebbe necessitato del lavoro di più ministeri, per cui c’è da aspettarsi, forse, che qualcosa spunti per fine anno.
- Prese di profitto e rotazione: Proprio come il recente rally di HK è stato alimentato dagli afflussi esteri e dal fast money, una volta spuntata la delusione sono iniziate le prese di beneficio, con molti attori che erano entrati sull’onda dell’euforia che han deciso di predere l’utile realizzato nelle ultime settimane e tornare a casa. La sfiducia ha vinto. Le operazioni allo scoperto chiuse erano solo il 12% quindi si trattava di veri titoli posseduti, posizioni lunghe, chiuse.
- All’interno dei settori tematici, gli investitori hanno nuovamente operato in maniera politica con i China Semis (+14,4%) e i China AI (+13,7%) in testa ai guadagni, mentre i Little Giants (+13,6%) e i China EV (+13,2%) hanno completato la classifica dei titoli più performanti. Nel frattempo, i forti outperformer della Golden Week, come il listino H Fins ex-Banks (-24,1%) e il listino H China Prop (-23,4%), sono crollati.
Ora non resta che attendere le decisioni politiche: mai come in CIna e in questo momento la politica economica decide di borsa e di investimenti. Ci si aspetta che il Politburo faccia degli annunci fra qui e fine anno sugli impegni di politica espansiva. Se così non fosse, come abbiamo detto, vedremmo degli effetti negativi anche a Shanghai.
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