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Conti pubblici

GUTGELD (PD) ANNUNCIA TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA PER 10 MILIARDI (ciao ciao ripresa e conti pubblici…i dati da considerare)

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L’Istat continua a vedere la ripresa (e insiste su tale punto):

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Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana


Nei primi mesi del 2015 si rafforzano i primi segnali positivi per l’economia italiana, all’interno di un quadro ancora eterogeneo.

Il continuo miglioramento delle opinioni di consumatori e imprese non trova un pieno riscontro nelle informazioni sui volumi produttivi. Tuttavia, a gennaio, nel manifatturiero la quota di settori in espansione si conferma su valori prossimi al 60%.

Il mercato del lavoro presenta ancora segnali contrastanti, pur in presenza di un aumento delle ore lavorate nel quarto trimestre 2014.

Il processo di deflazione si è stabilizzato. Nel complesso, l’indicatore anticipatore dell’economia italiana permane su livelli positivi, supportando l’ipotesi di un miglioramento dell’attività economica nel primo trimestre.

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Devo dire che questa volta i toni sono moderati e le parole stesse sono misurate e professionali. A volte una sana autocritica è la cosa migliore da fare nella vita, si riesce a comprendere meglio come rapportarsi con il prossimo (visto soprattutto che SIAMO NOI A PAGARE LORO LA MENSILITA’ E NON RENZI O PADOAN).

Quello che, ovviamente, l’ISTAT evita accuratamente di inserire nelle sue previsioni/sensazioni sul futuro (in quanto si deve concentrare sull’analisi dei dati che rileva) sono GLI ELEMENTI CHE CONCORRERANNO A MODIFICARE I COMPORTAMENTI DI CONSUMATORI ED AZIENDE.

Vi sono degli elementi tali per cui ANCHE SE IL PRIMO TRIMESTRE DOVESSE DARE UN QUALCHE DECIMALE DI CRESCITA, peraltro assolutamente nullo rispetto ai danni del passato ed ininfluente ai fini delle nostra analisi sul futuro industriale italiano, IL 31 MARZO RAPPRESENTERA’ DATA FONDAMENTALE PER  UN CAMBIAMENTO NELLE PREVISIONI RELATIVE AI CONTI PUBBLICI.

IL 31 MARZO E’ LA DATA LIMITE CHE DOVEVA SANCIRE L’AVVIARSI DEI PRIMI CONCRETI TAGLI DEL 2015:

– 2,5 MILIARDI DI EURO PER I TRASFERIMENTI ALLE REGIONI (tagli alla sanità)

– 4/5 MILIARDI ALTROVE (ministeri, scuole, sicurezza, ecc. ecc.).

 

Inoltre, nei prossimi giorni lo stato italiano dovrà presentare una manovra finanziaria di 16 miliardi di euro onde scongiurare l’aumento dell’Iva dal 1° gennaio 2016.

Secondo voi cosa faranno? La spending review!

Per il mitico GUTGELD, l’inventore della manovra di marketing da 80 euro che ha consentito a Renzi di vincere le elezioni a maggio, la finanziaria sarà di 10 miliardi di euro e sarà fatta tutta di tagli alla spesa pubblica:

Screenshot_27 GUTGELD

 

A questi 10 miliardi di tagli, tra l’altro insufficienti in quanto il valore dei due punti percentuali d’iva aggiuntiva è stabilito in 16 miliardi di euro, corrono il rischio di doversi aggiungere altri miliardi per far fronte all’attuale MAGGIOR BUCO NEI CONTI RELATIVO AGL ULTIMI MESI DEL 2014 E AI PRIMI DEL 2015 (si parla di un deficit che invece di essere al 2,9% si sia posizionato intorno al 3.7%, richiedendo pertanto altri 10-12 miliardi di ulteriori tasse o tagli)!

Ai valori sopra esposti, in teoria, vanno aggiunti i soldi necessari per far fronte alla DECONTRIBUZIONE dei NEOASSUNTI DA JOB-ACT (8 MILIARDI DI EURO OGNI MILIONE DI NEO ASSUNTI…..IPOTIZZANDO 200.000 NEO ASSUNTI SI POSSONO STIMARE ALMENO 1,5 MILIARDI DI EURO.

Ora, la somma delle manovre:

– 7 miliardi quella che entra in essere da oggi, primo aprile 2015,

– i 10 miliardi della seconda, che poi dovranno essere 16, a valere dal 1° gennaio 2016,

– i 10 miliardi a copertura dell’extradeficit IV14 e I15,

– i 3 miliardi da Job Act (1,5 nel 2015 e 1,5 nel 2016)

 

portano il totale delle manovra tra marzo 2014 e gennaio 2015 (in 8 mesi) a circa 25-30 miliardi di euro.

Si tratta di un punto e 70%, se non due punti percentuali !

Ad essi dovrà esser aggiunto l’effetto moltiplicatori keynesiani e fiscali (FMI) che, stimabili in 1.2-1.3, generano un ulteriore 0,5-0,9 di recessione nel PIL.

Insomma, l’ISTAT non può certo ragionare nei suoi modelli inglobando questi andamenti recessivi poiché non sono facilmente stimabili ma possono comunque essere presunti!

Il punto è questo. Si preferisce PARLARE DI CRESCITA NEL PRIMO TRIMESTRE (che non serve) PER NON DIRE CHE QUANTO DECISO PORTERA’ IL 2015 ANCORA AD UN MENO UNO% A FINE ANNO !

Gli elementi sopra segnalati, fortemente recessivi del PIL (che sembra soltanto noi vediamo) dove si vanno ad incastonare? In un periodo di crescita da tigre asiatica? No, in una situazione QUASI DA PIANTO GRECO:

1) L’indice dei prezzi alla produzione è ancora sotto del 2,5% su base annua:

Screenshot_27 PREZZI PRODUZIONE

2) L’indice della produzione industriale è miseramente crollato a febbraio:

Screenshot_27 PROD INDLE

3) Le retribuzioni contrattuali si sono anch’esse schiantate:

Screenshot_27 RETRIBUZIONI

 

Quindi, secondo voi, sarà possibile spengere l’incendio quando si getta benzina sul fuoco?

Ecco, l’arrogante, presuntuoso ed incosciente duo GUTGELD-RENZI si sente legittimato a fare e disfare AD MINKIAM; inconsapevolmente porteranno anche il 2015 a valori del PIL negativo (salvando forse il primo trimestre).

Questi signori hanno contribuito a far crescere il tasso di fallimenti italiano (solo perugia nei primi due mesi ha avuto 60 fallimenti), il danno che arrecano alle future generazioni (per i prossimi 50 anni) non ha uguali nella nostra storia.

Inizio seriamente ad odiare tutto quello che ha rappresentato, nella loro personale storia, l’humus nel quale si sono formati. Possibile che le persone che li hanno avuti intorno non si siano accorti di che razza di soggetti erano questi individui?

 

AUREA MEDIOCRITAS

 

Maurizio Gustinicchi

A


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