Attualità
GUIDO CROSETTO: IL PEGGIO DEVE ANCORA VENIRE
Vi presentiamo alcuni estratti di un’intervista esclusiva di Guido Crosetto a DiariodelWeb.it, nel quale si conferma una verità che diciamo da tempo: la crisi non è ancora arrivata, quello che stiamo vivendo è solo un assaggi. La crisi sta arrivando, ed una classe politica di burocrati garantiti, che si è appoggiata a mega manager ancora più garantiti per le consulenze, non è riuscita a capirne le difficoltà e non immagine il disastro che si sta preparando…
Che il governo non avesse compreso la gravità della situazione all’inizio della pandemia, glielo si poteva anche concedere. Ma se non l’ha compresa nemmeno oggi, viene da chiedersi se non sia proprio inadeguato.
L’inadeguatezza della risposta iniziale, dal punto di vista sanitario, è comprensibile, perché nessuno al mondo aveva capito cosa fosse questo virus. Diverso è l’aspetto economico. Io, che mi ritengo una persona normale, registrai il primo video sulle conseguenze economiche già sessanta giorni fa, uscendo da un limbo in cui mi ero confinato da mesi. Tutto ciò era visibile fin dall’inizio. Così come adesso, a chi è abituato a guardare avanti, è evidente il disastro che sta arrivando.
Quale disastro?
Tutti pensano che, una volta conclusa l’emergenza sanitaria, l’economia ripartirà, settimana dopo settimana, e alla fine tornerà come prima. No. Lo tsunami economico non è ancora arrivato: è giunta solo la prima ondata, che non sarà nemmeno quella peggiore.
Quando si aspetta l’ondata peggiore?
In autunno, e poi il prossimo anno.
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Se lei questo scenario lo dipingeva già mesi fa, come è possibile che il governo, con le centinaia di consulenti delle loro task force, non se ne siano resi conto?
Chi pensa che se ne rendano conto i professori universitari, o i manager delle grandi multinazionali, che magari non hanno subìto perdite sostanziali, ha sbagliato tutto. Basta vivere nella realtà e non nelle statistiche per capire cosa succede. Le analisi e le interpretazioni dei centri studi lo registrano solo a mesi di distanza dalla vita reale.
Dunque il problema è che chi prende le decisioni è completamente staccato dal Paese reale?
Non si sono nemmeno resi conto di quale sia il Paese reale, e dell’impatto che ha ricevuto. Parliamoci chiaro: qui c’è troppa gente convinta che in Italia siano tutti evasori e abbiano l’oro nascosto sotto le mattonelle, mentre non è così. Ci sono molti evasori, ma la possibilità di sopportare questa crisi è molto più bassa di quanto alcuni pensassero. Sono forse scemi gli americani e i tedeschi, tanto per citare due nazioni dove storicamente c’è stato un limitatissimo intervento dello Stato in economia? Come mai hanno messo sul tavolo centinaia o migliaia di miliardi? Perché hanno capito che il buco creato con il Covid poteva essere recuperato solo dal pubblico.
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E come è possibile che un governo così rimanga in piedi senza che si riesca a intravedere un’alternativa?
Perché le alternative si costruiscono con maggioranze politiche. E noi siamo fermi a un voto rispetto al quale sembrano passati secoli. Questo parlamento, sicuramente, ha interesse a far rimanere in piedi questo governo.
Per il solito attaccamento alla poltrona?
Quando lo vedono da fuori tutti lo criticano, ma il 99% delle persone, se fosse lì dentro, ragionerebbe allo stesso modo. Ne conosco pochi che rinunciano al loro posto di propria volontà.
Lei lo ha fatto, quindi ha titolo per parlarne. Cambiando argomento, un’altra questione su cui si è fatto sentire molto negli ultimi giorni è quella della giustizia.
Un’altra motivazione per cui questo Paese non potrà mai crescere. Nessuno, all’estero, può comprendere come sia possibile che in Italia non si riesca mai a sapere se hai fatto tutto a norma di legge. Oppure può concepire una magistratura così protagonista come la nostra.
Leggere le intercettazioni di un magistrato del Csm che sostiene di dover attaccare Salvini per motivazioni puramente politiche è inquietante.
Certo, ma non è una novità, per chi ha militato nel centrodestra italiano.
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