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Guerra eterna in Ucraina. La UE è veramente pronta a combatterla?

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Ucraina

La Guerra in Ucraina, se non conclusa in modo concordato, può essere la tomba della UE, e ce lo dice chiaramente il periodico di proprietà della famiglia Elkann, The Economist.

In un articolo interessante, anche se scritto dalle retrovie, si danno dei consigli al governo di Kiev e ai suoi alleati su come condurre la guerra. Un’attività facile, quando si è nelle retrovie, al caldo del proprio ufficio, un po’ più complessa se ci si trovasse sotto il fuoco, ma vediamo i contenuti.

Si parte dalla constatazione che il piano di controffensiva tradizionale fatto da Kiev non sembra funzionare.  Nonostante gli sforzi eroici e le violazioni delle difese russe vicino a Robotyne, l’Ucraina ha liberato meno dello 0,25% del territorio occupato dalla Russia a giugno. La linea del fronte di 1.000 chilometri è cambiata appena. Magari si può liberare un 2 % di territorio occupato in queste settimane, ma a quale prezzo?

Quindi bisogna cambiare il tipo di guerra e passare a una a bassa intensità, e basata su investimenti e su tecnologia. Neanche nel 1940 si pensava di poter tenere al fronte in eterno i soldati, e non lo si può fare nel 2023. Le forze umane si esauriscono, quindi bisogna cambiare guerra e passare a una che riduca le perdite in risorse umane e usi la tecnologia per usurare le strutture russe. Una strategia talmente nuova che la applicò Diaz nel 1917-218. Questo però non tiene conto del fatto che i russi faranno la stessa cosa e che in una guerra di logoramente materiale bisogna essere sicuri di avere la prevalenza tecnologica e industriale. Siamo sicuri che l’Europa e gli USa abbiano queste capacità produttive superiori?

Il periodico britannico dà per scontato che non ci sia spazio per un cessate il fuoco e una trattativa, ma il cambiamento di strategia e la guerra a bassa intensità sono, volenti o nolenti, il primo passo verso un cessate il fuoco. Prendiamo come esempio quanto accaduto nella penisola coreana: forzatamente si giunse a un cessate il fuoco e a una situazione che pace non è, ma non è neppure guerra guerreggiata. Certo, avere una Corea unificata e democratica sarebbe stata la soluzione ottimale, ma l’ottimo non è il possibile ed è nemico del bene.

L’articolo parla alla fine di una sorta di “Ucrainizzazione” della guerra che mostra la stanchezza delle élite occidentali verso il conflitto e che ricorda la “Vietnamizzazione” del conflitto degli anni sessanta-settanta in Estremo Oriente, situazione che portò alla dismissione del Vietnam del Sud, dopo decine di migliaia di morti, a questo punto inutili, fra i soldati americani. Quanto saranno felici adesso i soldati ucraini mandati all’assalto nell’area di Robotyne sapendo che questi sforzi saranno magari inutili?

Il giornalista tedesco Thomas Fazi, commentando l’articolo su X, afferma che, in vista delle elezioni USA che potrebbero vedere la vittoria di Trump e il ritiro degli USA, l’Europa dovrebbe prepararsi ad uno sforzo bellico maggiore nel supporto all’Ucraina. C’è da chiedersi se sia serio oppure no in queste affermazioni. Premesso che non è solo Trump a desiderare una soluzione del conflitto, ma più parti si stanno facendo delle domande, ma le conclusioni sono completamente irrealistiche. Gli USA, da soli, hanno mandato aiuti quasi tre volte quelli Germania

Tolta la Germania vedete paesi della UE minori, come Svezia e Polonia, che stanno rafforzando anche il proprio esercito proprio per la vicinanza con al Russia. La Polonia si avvia ad essere il più forte esercito NATO in Europa. Vedete però nella classifica Francia, Italia o Spagna? No, perché la guerra economica permanente nella UE, combattuta dalla Germania e dalla Commissione contro gli altri stati, impedisce qualsiasi investimento. Avete sentito la notizia della costruzione di un  solo carro armato in più in Italia non per inviarlo in Ucraina, ma per rafforzare l’esercito? No. Avete sentito della produzione di Centauro 2 nel 2023? No, gli ultimi sono stati ordinati in quell’anno, e sono stati 16, quelli che saltano in un giorno di combattimento serio in Ucraina. Avete udito della costruzione di un solo carro francese? No, al massimo partono ipotetici contratti trentennali che non porteranno a nulla.  Senza poi considerare le ricadute sociali e politiche di un forte impegno militare in Ucraina: si taglia su tutto per mandare armi a un conflitto visto come lontano. A quale percentuale volete che arrivi AfD in Germania? Al 40%,

Pensare che l’Europa occidentale possa sostituire gli USA non è nella relatà economica, industriale e sociopolitica dei fatti. Dono 30 anni di demolizione dell’apparato industriale, di lotta economica civile, più sanguinosa di un bombardamento convenzionale, di umiliazione della democrazia, non si può pensare di far finta di nulla e di combattere una guerra a lungo termine, di esaurimento, con la Russia. Ci vorrebbero 10 anni di preaprazione, di inversione a 180 gradi delle politiche degli ultimi anni, e non si vede nessuna intenzione di fare questi cambiamenti.

La Commissione pensa di risolvere tutto con qualche miliardo di spesa in più nella produzione dei proiettili, come se tutta l’infrastruttura industriale potesse sorgere dal nulla, in mezzo alla decadenza, perché così vuole la Von Der Leyen, Neanche il Re Sole avrebbe potuto tanto, figuriamoci la signora tedesca, Senza contare che Luigi XIV pose le basi della ghigliottina per Luigi XVI.

Non si vuole trattare con Putin? Si trovi un modus vivendi, come è accaduto in Corea, oppure ci si prepari ad una rivoluzione politica europea. Quale soluzione è la migliore?


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