Attualità
Gli USA vorrebbero contrastare la Cina, ma non sconfiggono neanche gli Houthi
Gli USA vorrebbero opporsi alla Cina: benissimo, ma come fanno se, alla fine, non riescono neppure a neutralizzare gli Houthi.
Sembra che ci sia bisogno, a livello globale, di ripensare un po’ tutto il posizionamento strategico: se togliamo l’ombrello nucleare della capacità di dissuasione dell’occidente sta restando un po’ poco.
Gli USA affermano di aver colpito luoghi di lancio e comandi delle milizie houthi, una formazione che, al massimo, da loro valutazioni, conta 100 mila combattenti. un missile che in un video colpisce un obiettivo è molto bello, impressionante, ma quanto efficace?
I presidenti amano questi spettacoli: li fanno sembrare decisivi senza mettere in pericolo la vita delle loro truppe. Però gli avversari sanno benissimo che il controllo dei cieli senza il controllo del territorio è effimero e contrastabile, come capirono i viet cong sessantaa anni fa.
Gli Houthi dello Yemen sono stati gli ultimi a far apparire inefficace la guerra a spinta di stampo americano. Le navi occidentali vengono sempre più allontanate dal Mar Rosso e dal Canale di Suez e i prezzi negli Stati Uniti e in Europa non aumentano solo perché il commercio, in questa fase, è tranquillo e la Cina rifornisce gli USA senza passare per Suez.
Capacità anfibie messe da parte
La Marina degli Stati Uniti aveva una soluzione per questo tipo di dilemma, la guerra anfibia. Fin dal 1800 la soluzione per questi casi era accompagnare navi e marines, nati proprio per queste situazioni, e mentre gli uni agivano imponendo localmente la propria artiglieria, i secondi sbarcavano e raggiungevano il controllo del territorio.
Ci vorrebbe l’equivalente di una divisione del Corpo dei Marines per condurre un raid su larga scala nello Yemen sud-occidentale in grado di ripulire l’area dai siti di lancio di missili e droni, come nota Gary Anderson, ex capo pianificazione dei marines, il tutto per rendere sicura l’area del Bab el Mandab.
Un’operazione del genere richiederebbe due brigate dei Marines con navi da trasporto militare. Per anni, il Corpo dei Marines ha insistito sul fatto che questa cifra fosse necessaria per condurre un’operazione anfibia su larga scala come Inchon in Corea o Guadalcanal nella Seconda Guerra Mondiale.
La Marina non ha più questa capacità, come ha recentemente sottolineato il tenente generale del Corpo dei Marines Karsten Heckl. nel 2019 il generale David Berger svincolò la Marina dall’obbligo di fornire supporto a due brigate.
Gli ammiragli delle portaerei e dei sottomarini che si contendono la gestione della Marina si adeguarono volentieri. Alla fine del suo mandato, persino Berger è stato costretto ad ammettere che la squadra della Marina e del Corpo dei Marines non poteva nemmeno effettuare una missione di evacuazione in Sudan o una missione umanitaria in Turchia a causa della mancanza di un adeguato numero di navi in quelle zone.
Eliminare la minaccia Houthi
Per eliminare la minaccia Houthi di missili e droni è necessario che le truppe d’assalto a terra localizzino i rifugi sotterranei che permettono ai lanciatori di essere messi in campo, operare e quindi essere rapidamente ritirati.
Un raid anfibio su larga scala per trovare ed eliminare metodicamente queste strutture comporterebbe probabilmente almeno due mesi di combattimento prolungato da parte di una forza di dimensioni di una divisione. Sempre che ci riescano, perché, come dimostrarono i vietcong prima, ma recentemente Hamas, senza controllo del territorio si possono costruire infinite gallerie.
Oltre alle navi necessarie per sbarcare e mantenere una tale forza, le truppe coinvolte avrebbero bisogno di mezzi d’assalto, carri armati e volumi di artiglieria che il Corpo dei Marines non ha più. Gli USA non possono più condurre operazioni anfibie su larga scala, quindi non possono fermare gli houthi.
Ricostruire la capacità di combattimento del Corpo dei Marines
Gli iraniani possono usare le tattiche degli Houthi per chiudere lo Stretto di Hormuz con relativa impunità, e ora qualsiasi attore maligno può chiudere una via di mare critica come lo Stretto di Malacca al costo di missili e droni relativamente economici.
Come sottolinea il generale Heckl, ci vorrà un grande sforzo di costruzione navale per rimettere in servizio le navi anfibie ancora esistenti, per non parlare della costruzione di nuove navi. Bisognerà mettere da parte qualche nave e qualche missile antinave per comprare carri armati, blindati, navi di supporto e mezzi da sbarco. Del resto quello che sta succedendo nel Mar Nero mostra come una bella fetta di una flotta militare rischia di essere inutile di fronte ai droni dal costo infinitesimale.
In questo momento gli USA hanno solo il vanto di polizia del mondo, ma in praticca la situazione è ben diversa. La capacità di combattimento del Corpo dei Marines degli Stati Uniti contro gli Houthi, Hezbollah e Hamas è fortemente ridotta. Se domani sorgesse un pericolo nei caraibi simile a quello che richiese l’intervento di Grenada le opzioni sarebbero molto più limitate.
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.
You must be logged in to post a comment Login