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Gli USA tornano agli idrovolanti nel Pacifico? Il Pentagono lancia un curioso programma pilota “privato”
Il Pentagono lancia a sorpresa un programma pilota per usare aerei anfibi privati nel Pacifico. L’obiettivo? Colmare il gap logistico e di soccorso con Pechino, che ha già schierato il gigante AG600. Ecco il piano segreto inserito nell’ultima legge di bilancio.

Quando, poco più di due settimane fa, è stata resa nota la bozza quasi definitiva del National Defense Authorization Act (NDAA) annuale, un dettaglio decisamente insolito ha catturato l’attenzione degli analisti: un programma pilota per l’utilizzo di aerei anfibi gestiti da appaltatori privati nel Pacifico. La legge, successivamente approvata, ha mantenuto questa disposizione con poche modifiche linguistiche, rendendo la questione, se possibile, ancora più intrigante.
La disposizione in questione, contenuta nella Sezione 381, autorizza il Segretario alla Difesa e il comando dell’INDOPACOM (il comando per l’Indo-Pacifico) a lanciare un progetto triennale. L’obiettivo? Creare una flotta di risorse aeree anfibie commerciali da mettere a disposizione dei comandanti per missioni all’interno dell’area di responsabilità strategica del Pacifico.
Il silenzio del Pentagono e il “Gap” strategico
Nonostante i tentativi di ottenere chiarimenti sulla portata e sulle dimensioni di questa iniziativa, l’INDOPACOM si è trincerato dietro un “no comment”, rimandando infine al Pentagono, che a sua volta non ha fornito dettagli. Questo silenzio appare strano per una disposizione che, sulla carta, non sembra eccessivamente sensibile.
Tuttavia, analizzando la situazione con occhio tecnico, appare chiaro che questo programma mira a colmare una lacuna logistica e operativa sempre più evidente nel confronto con la Cina. Le vaste distese del Pacifico rendono difficile l’accesso e il soccorso in molte aree. Per un certo periodo, il Pentagono aveva puntato su una versione idrovolante del MC-130J per le operazioni speciali, ma il programma è stato cancellato nel 2024.
Nel frattempo, la Cina sta investendo pesantemente nel settore, avendo lanciato l’AG600, il più grande aereo anfibio del mondo. Anche il Giappone, stretto alleato USA, dispone del formidabile ShinMaywa US-2. Gli Stati Uniti, ironicamente, si trovano a dover rincorrere in quello che potrebbe essere il teatro di guerra più impegnativo del secolo.
Le due missioni critiche: CSAR e Logistica
L’utilizzo di idrovolanti commerciali colmerebbe due necessità fondamentali:
Combat Search and Rescue (CSAR): Durante un ipotetico conflitto nel Pacifico, il recupero di equipaggi abbattuti o dispersi in mare è la preoccupazione principale. Le distanze sono troppo grandi per gli elicotteri o i convertiplani tradizionali, e le navi sono troppo lente. Un idrovolante può atterrare, recuperare il personale e ripartire velocemente, volando basso sotto l’orizzonte radar. Una capacità che salvò molte vite nella Seconda Guerra Mondiale, ma che è stata trascurata negli ultimi decenni.
Logistica leggera: Non serve un gigantesco C-17 o un C-130 per trasportare un pezzo di ricambio di 7 chili su un atollo sperduto. L’uso di grandi aerei da trasporto per carichi minimi è inefficiente. Gli anfibi potrebbero garantire rifornimenti rapidi a piccoli distaccamenti su isole prive di piste adeguate, liberando la flotta da trasporto principale per compiti più gravosi.
Quali aerei utilizzare?
La scelta di affidarsi a “contractor” (privati) suggerisce la volontà di testare il concetto senza i costi e i tempi biblici dell’acquisizione militare diretta. Ma quali aerei sono disponibili sul mercato? Le opzioni sono limitate:
| Aereo | Pro | Contro |
| ShinMaywa US-2 (Giappone) | Prestazioni eccezionali, perfetto per il ruolo. | Costoso, numeri limitati, difficile da ottenere rapidamente. |
| CL-415 / Super Scooper | Collaudato, operatori privati già esistenti. | Progettato principalmente per l’antincendio, meno versatile. |
| Cessna Caravan (con galleggianti) | Economico, diffuso. | Capacità di carico e raggio d’azione molto limitati rispetto alle esigenze militari. |
In conclusione, l’INDOPACOM sembra voler sperimentare un modello flessibile per capire se “il gioco vale la candela”. Resta da vedere se questa iniziativa privata riuscirà a fornire quella capacità anfibia che gli USA hanno colpevolmente lasciato decadere, proprio mentre il Dragone cinese spiega le sue ali sull’oceano.
Domande e risposte
Perché gli USA si affidano a privati invece di comprare nuovi aerei?
L’uso di appaltatori privati (contractors) permette al Pentagono di testare rapidamente un concetto operativo senza impegnarsi in lunghi e costosi processi di acquisizione. Acquistare nuovi aerei militari e formare equipaggi richiederebbe anni, mentre il noleggio di servizi commerciali offre una capacità quasi immediata e riduce il rischio finanziario se il programma pilota non dovesse funzionare come sperato. È una soluzione “tampone” flessibile.
Qual è il vantaggio tattico di un idrovolante rispetto a un elicottero nel Pacifico?
Il vantaggio principale è il raggio d’azione e la velocità. Il teatro del Pacifico copre distanze immense, spesso superiori all’autonomia operativa degli elicotteri o dei convertiplani senza complessi rifornimenti in volo. Un aereo anfibio può coprire migliaia di chilometri, atterrare direttamente in mare per recuperare personale o scaricare materiali, e ripartire, il tutto volando a quote basse per evitare i radar nemici, cosa che un aereo da trasporto tradizionale non può fare senza una pista.
Perché la Cina è considerata in vantaggio in questo settore?
La Cina ha sviluppato e messo in servizio l’AG600 “Kunlong”, che è attualmente il più grande aereo anfibio del mondo, progettato specificamente per missioni marittime a lungo raggio. Al contrario, gli Stati Uniti non hanno in servizio un moderno idrovolante militare di grandi dimensioni da decenni, avendo dismesso le flotte storiche e cancellato recenti progetti di sviluppo come il MC-130J anfibio. Questo crea un divario capacitivo in un potenziale teatro di scontro marittimo.










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