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Economia

Gli USA stringono le sanzioni sul petrolio dell’Iran e colpiscono Entità cinesi che lo hanno usato

Trump ha deciso di applicare la massima pressione sull’Iran e per qusto sanziona perfino entità rilevanti cinesi, raffinerie e depositi di petrolio. Tutto, per obbligare l’Iran al tavolo delle trattative

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Il Dipartimento di Stato e il Ministero del Tesoro degli Stati Uniti hanno lanciato contemporaneamente la prossima serie di sanzioni contro il commercio di petrolio iraniano.

Oltre a elencare altre petroliere e i loro operatori, gli Stati Uniti hanno designato per la prima volta una cosiddetta “raffineria teiera” “teapot” in Cina e l’operatore di un terminale petrolifero cinese per l’acquisto e lo stoccaggio di greggio iraniano dalle navi sanzionate.

Le raffinerie “Teapot” sono raffinerie private cinesi che, in questo momento, sono i principali acquirenti di petrolio iraniano. Il Dipartimento di Stato ha osservato che la Cina è di gran lunga il più grande importatore di petrolio iraniano, affermando che queste sanzioni sono “imposte in base alla campagna di massima pressione del Presidente Trump per portare a zero le esportazioni di petrolio dell’Iran, anche verso la Cina”.

Gli Stati Uniti hanno affermato che la Shandong Shouguang Luqing Petrochemical Co. nella provincia di Shandong, in Cina, è stata identificata a metà del 2022 come un acquirente di petrolio iraniano associato alle forze militari iraniane e alle forze armate iraniane.

L’impianto della Shandong Shouguang Luqing Petrochemical Co

Il rapporto riferisce che la Luqing Petrochemical ha acquistato milioni di barili di petrolio iraniano per un valore di circa mezzo miliardo di dollari. Il petrolio è stato trasportato da navi della flotta ombra, alcune delle quali sono state sanzionate per il loro ruolo nel trasporto di petrolio iraniano legato agli Houthi.

In particolare, sono state identificate le petroliere Mehle (bandiera di Panama) e Kohana (ribattezzata Limas e battente bandiera della Guyana), sanzionate dall’amministrazione Biden nel gennaio 2024 per il trasporto di petrolio alla raffineria.

Oggi il Dipartimento di Stato americano ha anche designato Huaying Huizhou Daya Bay Petrochemical Terminal Storage, un terminale petrolifero in Cina. Secondo quanto riferito, il terminal avrebbe acquistato e stoccato greggio iraniano da una nave sottoposta a sanzioni.

Huaying Huizhou Daya Bay Petrochemical Terminal Storage

L’elenco delle navi cisterna è stato ampliato con altre otto imbarcazioni che, secondo quanto riferito dagli Stati Uniti, trasportano petrolio iraniano verso raffinerie “teapot” e sono solitamente impegnate in pratiche di navigazione ingannevoli, tra cui la manipolazione del sistema di identificazione automatica (AIS).

L’Office of Foreign Assets Control (OFAC) ha sanzionato le navi Natalina 7 (battente bandiera delle Comore), Catalina 7, Aurora Riley e Viola (ciascuna battente bandiera panamense), Montrose (battente bandiera di San Marino), Volans e Brava Lake (ciascuna battente bandiera delle Barbados) e Titan (attualmente priva di bandiera).

Gli Stati Uniti collegano alcune delle transazioni petrolifere alla fornitura di fondi ai militanti Houthi nello Yemen, sostenuti dall’Iran. Altre transazioni avrebbero finanziato il Ministero della Difesa iraniano per la logistica delle forze armate (MODAFL).

L’OFAC ha imposto sanzioni a 19 entità e navi. Sono state incluse anche compagnie di navigazione e operatori registrati a Hong Kong, in Liberia, in Cina, alle Seychelles, a Panama e alle Isole Vergini britanniche.

Il 4 febbraio Trump ha emesso un Memorandum presidenziale di sicurezza nazionale 2 che ordinava una campagna di massima pressione sull’Iran. Da allora, il Dipartimento di Stato ha annunciato sanzioni sulle reti che finanziano l’Iran, sui commercianti di petrolio, sulle petroliere e sul ministro del Petrolio iraniano recentemente nominato.

Se applicate seriamente le sanzioni possono essere uno strumento molto duro: le entità USA o che vogliono commerciare con entità USA NON possono avere contatti commerciali i alcun genere con le entità sanzionate, che diventano come avvelenate.

Nel fine settimana, Trump ha anche lanciato una nuova campagna di bombardamenti contro gli Houthi, citando i loro attacchi del 2024 contro le navi mercantili. Tutto questo ha la finalità di costringere l’Iran a sedersi al tavolo delle trattative, e in una posizione di inferiorità. C’è da attendersi che il cappio diventi sempre più stretto.


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