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Gli USA sono in ritardo nella consegna di ben 22 miliardi di Usd di armi a Taiwan. Un impegno più teorico che pratico

Di fronte alla sempre citata minaccia cinese, gli USA sono in fortissimo ritardo nella consegna delle proprie armi a Taipei, nonostante ordini enormi e già finanziati

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Gli Stati Uniti stanno cercando di accelerare la consegna di armi molto necessarie ordinate da Taiwan, ma in ritardo nelle consegne, mentre l’isola cerca di fortificare le sue difese, secondo il capo militare dell’isola Chiu Kuo-cheng.

Le osservazioni di Chiu sono giunte mentre l’Ammiraglio John Aquilino, capo del Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti, ha ripetuto il suo avvertimento che l’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) potrebbe potenzialmente prendere di mira l’isola autogovernata entro tre anni.

Facendo eco alla precedente testimonianza resa al Senato degli Stati Uniti a marzo, Aquilino confermato a Tokyo che il Presidente cinese Xi Jinping ha dato ordine alla PLA di essere pronta per un’azione potenziale entro il 2027. “Si tratta di un compito specifico del Presidente nei confronti delle sue forze militari”, ha detto Aquilino. “Quando [Xi] dà loro un compito, loro obbediscono”.

Anche altri funzionari ed esperti militari statunitensi, tra cui il direttore della CIA William Burns, hanno espresso preoccupazione per la possibilità che Pechino possa attaccare Taiwan entro il 2027.
Pechino considera Taiwan come un suo territorio da tenere sotto controllo, anche a costo di ricorrere alla forza. Come la maggior parte dei Paesi, gli Stati Uniti non riconoscono Taiwan come indipendente, ma si oppongono a qualsiasi cambiamento forzato dello status quo dello Stretto.

Sebbene Washington mantenga relazioni formali con Pechino piuttosto che con Taipei, è rimasta impegnata a fornire a Taiwan armi per rafforzare le sue difese di fronte alle persistenti minacce del PLA. Purtroppo  i ritardi nelle spedizioni di armi americane a Taiwan negli ultimi anni hanno suscitato preoccupazioni sia nel Congresso degli Stati Uniti che a Taiwan, che potrebbero minare la preparazione militare dell’isola.

‘L’interferenza straniera non può fermare il ricongiungimento familiare’: Il Presidente Xi Jinping ospita Ma Ying-jeou di Taiwan
Durante un incontro con il Presidente taiwanese Tsai Ing-wen a Taipei martedì, un gruppo di politici statunitensi ha espresso preoccupazione per l’escalation di minacce da parte di Pechino.

Capire i ritardi nelle cosegne e risolverli

Entrambe le parti si stanno impegnando per superare questi ritardi. Taiwan ha creato  il team”Tiger”, cioè un team per il “Technical, Industrial and Governmental Engagement for Readiness”, cioè per migliorare la preparazione dell’industria e del governo all’uso e alla ricezione delle nuove armi.

C’è un ritardo nella consegna di armi che non è legato a fattori economici, perché Taiwan ha già ordinato e finanziato, secondo il Cato Institute, 19,1 miliardi di dollari di armi USA che non sono mai state consegnate e il cui peso tatticco è notevole. Si va dai jet da combattimento F-16C/D Block 70 e i carri armati M1A2T Abrams, mentre le munizioni includono i sistemi AGM-84H Standoff Land Attack Missile Expanded Response (SLAM-ER), i siluri pesanti MK-48 e i missili AIM-9X Block II.

F 16 D Block 70

In un rapporto del 7 febbraio, la Commissione Affari Esteri della Camera, che ha anche istituito un team bipartisan Tiger per identificare i problemi, ha messo in guardia dai rischi associati ai ritardi e alla mancanza di trasparenza nelle vendite militari estere, sottolineando il potenziale impatto negativo sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

In totale sono 22 miliardi di armi che il Congresso USA ha ordinato e che non sono mai state consegnate. Le cause di questi enormi ritardi sono varie: prima c’è stato il Covid, quindi la guerra in Ucraina che ha deviato il flusso di armi su quel teatro, quindi la necessità di riempire nuovamente gli arsenari USA. Senza dimenticare che sistemi complessi come i jjet richiedono tempo per essere consegnati.

Tutti questi ritardi però vengono ad evere delle ricadute economiche, perché sono tutte produzioni che gli USA non stanno portando a termine, sia strategiche, perché lasciano Taiwan scoperto e un alleato che, pur volendosi armare, non viene fornito.

Per completezza dell’immagine bisogna però anche ricordare che lo stato isola è in grado di produrre almeno il 60% delle proprie armi internamente e sta sempre più migliorando il proprio sistema industriale rendendolo autonomo. Nello stesso tempo spesso l’impgno degli USA nei suoi confronti appare più teorico che pratico, il tutto mentre più fonti affermano che l’attacco di Pechino è imminente.


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