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Gli USA sequestrano 1 milione di barili di petrolio iraniano di contrabbando diretto in Cina. L’Iran reagirà

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Le autorità statunitensi hanno sequestrato quasi 1 milione di barili di petrolio iraniano che venivano contrabbandati illegalmente in Cina all’inizio di quest’anno. Gli Stati Uniti hanno sequestrato la M/T Suez Rajan, di proprietà greca, e i procuratori statunitensi hanno dichiarato che l’Iran ha falsificato i registri di carico della nave e ne ha offuscato la posizione per evitare un’accurata localizzazione. Il caricatore greco ha già accettato di pagare una multa di 2,4 milioni di dollari.

Le esportazioni di greggio iraniano hanno raggiunto i 2 mb/g, il livello più alto dal 2018, nonostante il Paese sia ancora sotto sanzioni statunitensi. Teheran ha dichiarato di aver aumentato la produzione di greggio a oltre 3 milioni di bpd, ancora una volta il livello più alto dal 2018. Tutto questo petrolio proveniente dall’Iran sta certamente contribuendo a mantenere i mercati più allentati di quanto l’Arabia Saudita e l’OPEC possano sperare.

Le prospettive di rilancio dell’accordo sul nucleare iraniano hanno subito una forte oscillazione, passando da una quasi certezza nel marzo 2022 a una quasi nulla entro la fine dell’anno e a una via di mezzo attualmente. Sebbene le prospettive di firmare un accordo in tempi brevi appaiano scarse, le relazioni tra Washington e Teheran si sono notevolmente riscaldate, con l’amministrazione Biden che ha sbloccato i beni congelati e forse ha persino permesso all’Iran di arricchire l’uranio.

L’amministrazione statunitense, pur non ammettendolo apertamente, ha scelto di guardare dall’altra parte e ha permesso che le vendite di petrolio dell’Iran raggiungessero livelli record, evidentemente felice di rifornire i mercati nel tentativo di mantenere bassi i prezzi del petrolio.

In precedenza, è emerso che gli Stati Uniti e l’Iran stanno facendo progressi dopo aver ripreso i colloqui su un accordo nucleare, una mossa che potrebbe alleggerire le sanzioni sulle esportazioni di petrolio dell’Iran. Il quotidiano israeliano Haaretz ha riferito che i colloqui stanno procedendo più rapidamente del previsto, con la possibilità di raggiungere un accordo nel giro di poche settimane. È probabile che i termini dell’accordo includano la cessazione delle attività di arricchimento dell’uranio al 60% e oltre, in cambio del permesso di esportare fino a 1 milione di bbl al giorno di petrolio.

Ma l’ultimo rapporto di Bloomberg sostiene che l’impennata delle esportazioni di petrolio iraniane in seguito alla diplomazia segreta con gli Stati Uniti è destinata a diminuire per il resto dell’anno a causa del calo della domanda in Asia con la fine dell’estate.

Inoltre c’è il rischio che questa azioni statunitense conduca a una reazione da parte delle Guardie Rivoluzionarie di Tehran. In passato gli iraniani hanno sempre risposto a queste azioni da parte degli USA.


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