Attualità
Gli uragani rischiano di mettere a rischio le forniture di petrolio e carburanti
I mercati petroliferi statunitensi si stanno preparando alla stagione degli uragani, con scorte di prodotti petroliferi già basse, mentre le previsioni indicano una stagione tempestosa più attiva quest’anno.
Nell’Atlantico potrebbero formarsi tra i sei e i dieci uragani in questa stagione degli uragani, che inizia il mese prossimo e si protrae fino a novembre, con un picco stagionale a settembre. Secondo il Centro di Previsione Climatica dell’Amministrazione Oceanica Nazionale degli Stati Uniti (NOAA), tre di questi potrebbero diventare grandi sistemi temporaleschi.
La Nina in corso e le temperature atlantiche superiori alla media contribuiscono alle previsioni.
“Per la stagione degli uragani 2022, il NOAA prevede un range probabile di 14-21 tempeste nominate (venti di 39 mph o superiori), di cui 6-10 potrebbero diventare uragani (venti di 74 mph o superiori), inclusi 3-6 uragani maggiori (categoria 3, 4 o 5; con venti di 111 mph o superiori). Il NOAA fornisce questi intervalli con un’affidabilità del 70%“, si legge in un comunicato stampa di martedì.
Quest’anno la stagione degli uragani è particolarmente preoccupante per l’industria petrolifera, con raffinerie e piattaforme offshore che spesso chiudono ed evacuano per motivi di sicurezza in occasione di alcune delle tempeste più gravi. Il tutto mentre le scorte dei prodotti petroliferi sono particolarmente basse, soprattutto per il gasolio, con la possibilità di forti impennate dei prezzi.
Secondo il Weekly Petroleum Status Report dell’EIA, le raffinerie negli Stati Uniti stanno operando al di sopra del 90% al 13 maggio, mentre le scorte totali di benzina continuano a diminuire e sono inferiori di circa l’8% rispetto alla media quinquennale. Le scorte di combustibili distillati sono aumentate nella settimana conclusasi il 13 maggio, ma sono inferiori del 22% alla media quinquennale. In questa situazione basta un’interruzione di pochi giorni per il maltempo per causare pesanti interruzioni delle forniture e una forte impennata dei prezzi. L’ennesimo mattone che colpisce un anno sfortunato.
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