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Gli eurodeputati leghisti chiedono alla Commissione UE spiegazioni sui greenpass non omogenei e discriminatori

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Green pass: Lega a Commissione Ue: applicazione non omogenea tra Stati – Bruxelles, 21 gen. 2022

 

La Lega al Parlamento europeo ha inviato un’interrogazione alla Commissione chiedendo come intende procedere per evitare che sussistano “palesi discriminazioni nei confronti dei cittadini europei” nell’applicazione del green pass.Il Certificato Covid digitale – scrive l’eurodeputato primo firmatario Antonio Maria RINALDI – “essendo stato interpretato ed applicato in modo non omogeneo fra i rispettivi Paesi membri sta creando non pochi problemi ai cittadini, i quali credendo di avere come unico riferimento il regolamento sopracitato si scontrano invece con parametri, date di validità e gradi diversi di certificati che tengono conto di un diverso numero totale di vaccinazioni, guarigione e varie tipologie di test Covid-19. Inoltre un certificato che doveva semplificare a livello comunitario la libera circolazione, si è trasformato paradossalmente in uno strumento discriminatorio con limitazioni maggiori od inferiori a seconda del paese membro in cui ci si reca, pur in possesso delle stesse identiche certificazioni che hanno generato il certificato in oggetto.

L’interrogazione presentata da primo firmataria Antonio Maria RINALDI è stata firmata anche dagli europarlamentari Lega Marco Campomenosi (capo delegazione), Simona Baldassarre, Alessandra Basso, Mara Bizzotto, Paolo Borchia, Massimo Casanova, Angelo Ciocca, Rosanna Conte, Elena Lizzi, Isabella Tovaglieri.


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