Attualità
GIU’ LE MANI DAL CROCIFISSO E DAL PRESEPE! LASCIATECI IN PACE… (di Giuseppe PALMA)
La scorsa settimana, per la prima volta dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre, un dirigente scolastico di Bergamo – in continuità con l’ipocrisia ante 13 novembre – ha evitato che nella sua scuola si cantassero canzoni cristiane (nello specifico Adeste fideles) per non “urtare” la “sensibilità” altrui.
La questione è vecchia, e va avanti già da parecchi anni, soprattutto nel rapporto con i musulmani (quindi con la religione islamica). Tuttavia, dopo gli attentati di Parigi, credevo che la questione fosse definitivamente superata, anche a fronte della circostanza che nessuno possa permettersi – in casa nostra – di “imporci” cosa possiamo o non possiamo festeggiare e/o cantare!
La soluzione che ho pensato di proporre è quella di sospendere immediatamente i presidi e i dirigenti scolastici che evitano di fare il presepe o di far cantare, appunto, canzoni cristiane per “rispetto” altrui.
GESU’ NON HA MAI UCCISO NESSUNO. ED E’ IN CROCE!
E smettetela con questa storia che lo Stato è laico! Se resuscitasse Cavour vi prenderebbe a calci! La laicità nulla ha a che vedere con le tradizioni di un Paese, che hanno la stessa importanza della laicità! Entrambe sono un valore. E l’una non esclude l’altra!
L’Italia ha una tradizione cristiana. In Italia è nata la Chiesa e in Italia c’è la sede del papato. In Italia c’è il maggior numero di opere d’arte che raffigurano o simboleggiano la cristianità. In Italia c’è la Sindone, in Italia ci sono i chiodi della Croce, in Italia c’è il Papa… in Italia siamo cristiani.
Ciò detto, se nelle scuole o nei Tribunali v’è posto il Crocifisso, oppure nelle scuole elementari si prepara il presepe o si canta Adeste fideles, ciò non può – e non deve – urtare nessuno di religione diversa dalla nostra. E se anche così fosse, cioè se anche qualcuno si sentisse “offeso”, deve sapere che in Italia è così da millenni… per cui è bene che accetti le nostre tradizioni e la nostra cultura. Diversamente, valuti la possibilità di andare altrove… l’accoglienza è un conto, farci “imporre” le “sensibilità” altrui è un altro!
LASCIATECI IN PACE!
Giuseppe PALMA
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