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Economia

Giappone: la bilancia commerciale torna in attivo dopo molti mesi. Segnale buono e cattivo

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La bilancia commerciale giapponese torna in attivo, e questo è un segnale positivo con una punta di negaatività, sia per l’economia globale, sia per Tokio.

La bilancia commerciale del Giappone è passata inaspettatamente a un avanzo di 43,05 miliardi di yen nel giugno 2023 da un deficit di 1.374,99 miliardi di yen nello stesso periodo dell’anno precedente, superando le stime di mercato di un divario di 46,7 miliardi di yen.

È stato il primo surplus commerciale dopo le carenze nei 22 mesi precedenti, poiché le esportazioni sono aumentate mentre le importazioni sono diminuite. Le vendite sono cresciute dell’1,5% su base annua a 8.744,06 miliardi di yen nel giugno 2023, dopo un aumento dello 0,6% a maggio, segnando il 28° mese consecutivo di crescita. Nel frattempo, le importazioni sono diminuite del 12,9% a 8.701,01 miliardi di yen, il terzo mese di calo e il ritmo più ripido da settembre 2022. Ecco il relativo grafico

Il rapporto ha evidenziato lo stato misto della domanda in tutto il mondo. Le esportazioni negli Stati Uniti e in Europa sono aumentate rispettivamente dell’11,7% e del 15%, mentre le spedizioni in Cina sono diminuite dell’11%. Il ritmo dell’espansione economica della Cina è stato inferiore alle aspettative nel secondo trimestre, in parte a causa di un rallentamento della spesa dei consumatori, come hanno mostrato i dati all’inizio di questa settimana.

Quali sono i segnali positivi? Il fatto che l’export sia cresciuto e che le catene logistiche si siano rigenerate, mettendo il Giappone anncora in una posizione centrale, e questo si vede dall’aumento dell’export. I segnali negativi vengono invece dal calo dell’import, che mostrerebbe un  rallentamento interno in Cina. Inoltre il riallineamento dell’expor verso l’Europa e gli USA e il calo dell’export verso la Cina potrebbe segnalare da un lato che le sanzioni tecnologiche verso la Cina da parte di Washington iniziano a farsi sentire, o che l’economia di Pechino sta rallentando.

Lo yen è stato in media del 6,8% più debole a giugno rispetto a un anno prima, un fattore che gonfia il valore delle importazioni che potrebbero essere, dal punto di vista fisico, ancora inferiori. Però la svalutazione ha sicuramente aiutato l’export giapponese, un fattore noto… Non è che sarebbe ora anche per noi di svalutare un po’, almeno nei confronti del dollaro?

 

 


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