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Economia

Giappone nei guai: l’Asta catastrofica dei Titoli di Stato innesca un allarme rosso globale!

L’asta dei titoli ventennali giapponesi diventa caotica e salgono i tassi sul debito pubblico. Che farà la Bank of Japan per rimediare alla crisi?

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L’asta di oggi ha confermato le peggiori previsioni, innescando un allarme rosso nei mercati globali: chi comprerà i titoli di stato giapponesi (JGB)?

L’asta dei titoli giapponesi a 20 anni è partita con un rapporto domanda offerta minimo, come possiamo vedere dal seguente grafico di Zerohedge

Quindi ha mostrato la “Tail” differenza fra prezzo d’asta e di mercato, massimo dal 1987, anno della crisi finanziaria giapponese:

E questo ha mandato nel panico il mercato secondario dei ventennali, dove i rendimenti sono esplosi:

Un bel pasticcio, e la palla passa alla Banca Centrale.

La Banca Centrale di fronte a scelte importanti

La Banca del Giappone (BOJ), che detiene attualmente oltre la metà dell’intero mercato JGB (precisamente il 52%), sta riducendo drasticamente le sue enormi partecipazioni in debito, ma questo sta causando il caos sui mercati che non sanno come riassorbirlo.

Percentuale dei titoli di stato giapponesi in mano alla BoJ da Wolfstreet


“I risultati sono stati persino peggiori di quanto mi aspettassi”, ha rivelato Katsutoshi Inadome, senior strategist di Sumitomo Mitsui Trust, a Bloomberg. “I bond a 30 e 40 anni venivano già venduti a causa dei rischi di espansione fiscale e della diminuzione della liquidità, ma il deterioramento delle condizioni di mercato si è ora diffuso in modo preoccupante ai bond a 20 anni, che fino a poco tempo fa erano rimasti relativamente stabili.” Il rendimento del bond a 40 anni, meno controllato dalla BoJ , é ai massimi, come potete vedere:

Il Giappone non ha un mercato obbligazionario che funzioni normalmente da decenni, un mercato in cui i JGB non fossero il principale punto di riferimento per i prezzi. Fino a ieri era la Bank of Japan a stabilire i prezzi.

Questa generazione di trader è letteralmente nel buio più totale su cosa fare ora che la BOJ non sta più acquistando oltre la metà di tutto il debito emesso.

Questo rappresenta un problema enorme. Questa settimana, la Banca del Giappone consulterà attivamente gli operatori di mercato per sondare le loro opinioni su quanto aggressivamente dovrà procedere con il quantitative tightening (QT), cioè  con la vendita dei titoli nella propria cassa sul mercato.

Questa mossa arriva dopo un aumento vertiginoso dei rendimenti, quasi un anno dopo l’inizio della riduzione dei suoi massicci acquisti di obbligazioni.

La BOJ si trova di fronte a un dilemma senza via d’uscita facili:

  •  Opzione 1: QT aggressivo. Procedere con un QT (più o meno) aggressivo porterebbe i rendimenti a salire ancora più in alto e più velocemente, causando perdite devastanti di “Mark to Market” per tutti i detentori di JGB. Questo scenario spingerebbe la BOJ verso l’ennesimo salvataggio, che includerebbe tassi di interesse negativi (NIRP) e un nuovo controllo della curva dei rendimenti (YCC).
  • Opzione 2: Capitolazione. La banca centrale potrebbe capitolare ora, tagliare i tassi a zero – o addirittura in territorio negativo – e riprendere il controllo della parte lunga della curva tramite un nuovissimo QE/YCC. Questo però accentuerebbe i rischi inflazionistici per il Giappone, anche se un po’ d’inflazione ridurrebbe il peso dei debiti pubblico e privato reali.

Per il Giappone quindi siamo di fronte a scelte complesse e non c’è un facile “lieto fine” all’orizzonte.

La cura della BoJ è stata secca, forse troppo, e senza una preparazione adeguata può avere delle pesanti conseguenze anche sull’economia reale.


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