Giappone: cresce l’export e la bilancia commerciale è più equilibrata rispetto a un anno fa

Il Giappone sta avendo un periodo di grande vitalità economica, con incremento del commercio estero, con import ed export in crescita.

Le esportazioni dal Giappone sono aumentate dell’1,6% su base annua raggiungendo 9.147,07 miliardi di yen nell’ottobre 2023, espandendosi per il secondo mese consecutivo, battendo le previsioni di mercato dell’1,2% e rimanendo vicine al massimo storico di 9.199 miliardi di yen raggiunto a settembre.

Le spedizioni di mezzi di trasporto sono aumentate del 27,5% su base annua, guidate da veicoli a motore (35,4%) e automobili (40,7%), mostrando una grande vitalità dell’auto giapponese.

Il fatturato degli altri è invece diminuito del 2,3%, a causa degli strumenti scientifici e ottici (-15,3%). Anche le vendite di macchinari sono diminuite del 6,4%; in calo del 3,8% quelli delle macchinari elettrici, scossi dai semiconduttori (-3,3%) e dalle apparecchiature elettriche (-12,9%).

Sono diminuite del 3,0% le esportazioni di manufatti, legati ai prodotti siderurgici (-3,1%) e ai metalli non ferrosi (-6,0%); e le vendite di prodotti chimici sono diminuite del 7,9%.

Le vendite sono aumentate negli Stati Uniti (8,4%), Hong Kong (9,2%), India (8,3%), Australia (5,6%), Regno Unito (24,7%) e UE (8,9%); mentre scendono verso Cina (-4,0%), Taiwan (-13,8%), Corea del Sud (-8,1%), Germania (-2,5%) e Russia (-60,7%)

Ecco il relativo grafico:

La bilancia commerciale è negativa, ma molto meno di quanto fosse un anno fa, nell’ottobre 2022, quando l’energia aveva portato a dei valori negativi molto alti

La bilancia commerciale si sta  lentamente riequilibrando dopo lo schock legato all’energia del 2021-22.  A settembre addirittura vi era stato un leggero surplus, ora il deficit non è drammatico. Del resto l’export è aiutato dallo Yen, che si è fortmente indebolito, come comunque avrebbe dovuto fare

Quindi il Giappone, nonostante tutte le polemiche, si presenta come una delle economie mature più equilibrate, potenzialmente in grado di affrontare quasi tutte le sfide che le si presenteranno davanti. Questo dovrebbe far ripensare i paesi europei circa il cammino che hanno intrapreso.