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Germania: secondo mese consecutivo di peggioramento del clima economico. L’export non risolve più i problemi tedeschi

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L’indicatore Ifo Business Climate per la Germania, c he indica le aspettative economiche degli imprenditori è sceso per il secondo mese consecutivo a 88,5 nel giugno 2023, il livello più basso dallo scorso dicembre e ben al di sotto delle aspettative del mercato di 90,7.

Il recente calo ha sottolineato la persistente incertezza che circonda la ripresa dell’economia più grande d’Europa, con i produttori che hanno segnalato un calo dei nuovi ordini a causa dell’effetto frenante dei rialzi dei tassi d’interesse globali sulla domanda. Le aspettative per i prossimi mesi sono diventate notevolmente più pessimistiche (83,6 contro 88,3 di maggio), mentre anche le valutazioni delle aziende sulla loro situazione attuale sono diventate più negative (93,7 contro 94,8). Per settore, il sentimento è peggiorato tra i produttori (-9,9 vs. -0,6), i fornitori di servizi (2,7 vs. 6,8), i commercianti (-20,2 vs. -19,1) e i costruttori (-20,1 vs. -18,5). Ecco il relativo grafico

Negli ultimi tren’tanni la Germania si è affidata, nei momenti di rallentamento economico, all’export del prestigioso Made in Germany per poter guidare una ripresa economica. Ogni volta che c’era un problema si esportavano prodotti chimici avanzati, automobili, mezzi commerciali, meccanica, con prodotti di buona qualità e prezzi accettabili, soprattutto per la compressione dei salari interni.

Ora questo meccanimo vacilla: la Cina non è il mercato in crescita precedente, e comunque la UE vuole il “Disaccoppiamento”. La Russia non è più un mercato in crescita e così Bielorussia e Ucraina, per motivi diversi. Il Sud America guarda verso Pechino e gli USA rallentano. La Germania questa volta dovrà guardare al proprio interno per superare il momento di difficoltà.

 

 


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