Germania: la crisi della maggioranza “semaforo” è appena iniziata

La maggioranza “Semaforo” in Germania ormai è avviata sul proprio doloroso cammino verso le elezioni federali del 2025. Sul cammino ci sono ancora le elezioni regionali nel Bradeburgo, e non saranno una passeggiata.

Secondo un sondaggio elettorale il gradimento dei partiti della coalizione di governo ha toccato un nuovo minimo . Nell’andamento domenicale, rilevato settimanalmente dall’istituto di sondaggi Insa per “Bild am Sonntag”, solo il 29 per cento degli intervistati immagina di votare per uno dei tre partiti di governo. La maggioranza ha il voto del 29% dei tedeschi, meno di uno su tre. 

La SPD perde un punto percentuale rispetto alla settimana precedente e si attesta al 15%. Anche i Verdi hanno perso un punto percentuale, scendendo al dieci per cento. Il FDP è ancora al 4% e quindi non sarebbe più nel Bundestag.

I partiti governativi di Olaf Scholz (SPD), Robert Habeck (Verdi) e Christian Lindner (FDP) continuano a perdere popolarità tra gli elettori. Un disastro a livello politico e personale.

L’ Unione rimarrebbe la forza più forte con un invariato 31%, seguita dall’AfD con il 19%. Il BSW può aumentare da un punto al dieci per cento. La sinistra resta al 3% e fuori dal Budestag, ma in questo momento anche i Liberali, al 4% sono fuori. Gli altri partiti, non rilevati singolarmente, arrivano all’8%.

Come abbiamo detto si vota prima nel Brandeburgo, altro land dell’Est e le cosse non vanno comunque bene per la maggiroanza.

La rivista RBB “Kontraste” ha condotto un sndaggio sulla popolazione del Brandeburgo: il 27% vuole votare per l’AfD, solo il 23% vuole votare per l’SPD, che precedentemente era il partito di maggioranza e di governo in un Land tradizionalmente di sinistra.

La maggioranza di governo arriva solo al 28% perfino in un lander, come dicevo prima, tradizionalmente di “Sinistra”, anche perché i Verdi si sono più che dimezzati e i laberali proprio si sono estinti (pare siano sotto il 2%) .

Quindi il governo tedesco va sempre più giù, e non si vede possibilità di inversione dell’andamento. I tedeschi non vogliono più questa coalizione, e i prossimi mesi rischiano di essere ancora più dolorosi. Se Scholz non si dimette sarà un lento declino.