Economia
Germania: la crisi colpisce settori sino a ieri in Esplosione. Knaus Tabbert, gigante dei Camper, ferma la produzione
Ancke Knaus Tabbert, una società tedesca che sino al 2023 era in crescita sostenuta e macinava utili, ora va in crisi. I camper sono costosi e non c’è più mercato.
Nel cuore della Bassa Baviera, a Jandelsbrunn, si sta consumando una storia che sembra quasi una parabola moderna del mondo industriale. Knaus Tabbert, gigante europeo dei camper che ha cavalcato l’onda del successo durante la pandemia, ha annunciato una notizia che ha scosso il settore: dal 18 novembre fino alla fine del 2024, le linee di produzione del suo stabilimento principale si fermeranno completamente.
La notizia giunge come un fulmine a ciel sereno, soprattutto considerando la straordinaria ascesa dell’azienda negli ultimi anni. Dal 2019, Knaus Tabbert aveva vissuto una vera età dell’oro, con una domanda talmente alta che i clienti dovevano attendere fino a due anni per ricevere il loro nuovo camper. Questo successo aveva portato l’azienda a un passo ambizioso: la quotazione in borsa nell’autunno 2020, seguita da significativi investimenti nell’espansione produttiva.
Ma l’autunno 2024 racconta una storia completamente diversa. I piazzali degli stabilimenti e dei concessionari, un tempo vuoti per l’alta domanda, ora traboccano di veicoli invenduti. L’azienda ha dovuto ricorrere a una massiccia campagna promozionale, “Champion Deals”, offrendo sconti fino a 8.000 euro sui veicoli Knaus e 3.000 euro sui modelli Tabbert. Una mossa che evidenzia le difficoltà dei concessionari nel gestire gli inventari, appesantiti dall’aumento dei tassi d’interesse.
I segnali di questa crisi si erano manifestati gradualmente. Ad agosto, le tradizionali tre settimane di ferie estive erano state estese a cinque. La posizione di Chief Financial Officer era rimasta vacante da febbraio, e in ottobre l’amministratore delegato storico, Wolfgang Speck, aveva rassegnato le dimissioni. Il mercato azionario ha reagito duramente: le azioni, che a giugno 2024 valevano oltre 60 euro, sono precipitate fino a toccare i 12,90 euro. Ecco il grafico:
La decisione di fermare la produzione non coinvolge solo lo stabilimento tedesco di Jandelsbrunn, ma si estende anche a quello ungherese di Nagyoroszi. Da settembre, la maggior parte dei dipendenti lavora già a orario ridotto. L’unico punto luminoso rimane lo stabilimento dell’Alta Franconia, vicino a Bamberga, ancora operativo.
Nonostante questo scenario, Anton Autengruber, presidente del comitato aziendale dello stabilimento bavarese, mantiene un atteggiamento ottimista. È convinto che il 2025 porterà una svolta positiva, anche se il mercato sta evidenziando nuove tendenze: una crescente domanda di veicoli usati e un interesse verso soluzioni più economiche basate su furgoni.
Un aspetto positivo emerge da questa situazione: gli investimenti recenti non sono stati vani. Knaus Tabbert ha ottimizzato i suoi processi produttivi, riducendo significativamente i costi di produzione. Inoltre, la domanda di base per le case mobili rimane solida, suggerendo che le attuali difficoltà potrebbero essere più legate a una temporanea congestione del mercato che a un problema strutturale del settore.
Putroppo la crisi economica stringe tutta l’Unione Europea, e la Germania in particolare, e, in assenza di politiche espansive, anche aziende che, fino a ieri sembravano sicure e solide, ora si trovano a non avere più clienti. Senza stimoli o la spinta di una forte esportazione saranno sempre più le aziende tedesche ed europee ad andare in crisi.
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