Analisi e studi
Germania in Crisi: Le Esportazioni Crollano e Trump Minaccia Dazi. Fine di un’Impero?
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La locomotiva tedesca arranca, e il rumore si sente in tutta Europa. Per il secondo anno consecutivo, le esportazioni della Germania, pilastro dell’economia del paese e motore di crescita per decenni, sono in calo. Un segnale preoccupante che solleva interrogativi sulla competitività del modello tedesco e sulle prospettive economiche dell’intera Unione Europea.
Il Crollo delle Esportazioni: Numeri Impietosi, nonostante un ottimo Dicembre
I dati diffusi dall’Ufficio Federale di Statistica tedesco (Destatis) parlano chiaro: nel 2024, le esportazioni sono diminuite dell’1,0%, fermandosi a 1.560 miliardi di euro. Un calo che segue quello già registrato nel 2023 (-1,2%) e che smentisce le rosee previsioni di inizio anno.
Nemmeno il sorprendente aumento del 2,9% registrato a dicembre riesce a mascherare una tendenza negativa che preoccupa esperti e operatori economici. Senza questa crescita inattesa sarebbe stato un bagno di sangue.
Qui di seguito il grafico complessivo
Le Cause del Declino: Competitività in Caduta Libera
Le ragioni di questa frenata sono molteplici. Volker Treier, responsabile del commercio estero presso la Camera di Commercio e Industria tedesca (DIHK), parla apertamente di un “declino della competitività dell’industria tedesca”.
L’associazione del commercio estero BGA rincara la dose, definendo il calo delle esportazioni un riflesso della “drammatica debolezza della competitività dell’economia tedesca”. Siamo di fronte alla fine di un Impero industrial-commerciale?
Ma cosa si nasconde dietro queste parole?
- Costi dell’energia: La crisi energetica, innescata dalla guerra in Ucraina, ha colpito duramente la Germania, rendendo i prodotti tedeschi meno competitivi sui mercati internazionali.
- Carenza di manodopera qualificata: La Germania, come molti altri paesi europei, soffre di una crescente carenza di lavoratori specializzati, un fattore che limita la capacità produttiva delle imprese. eppure la germania è importato 7,3 milioni di persone in 10 anni. Tutte, o quasi, non utili all’economia.
- Transizione ecologica: La spinta verso la decarbonizzazione dell’economia, pur necessaria, comporta costi e sfide per l’industria tedesca, tradizionalmente basata su settori ad alta intensità energetica. L’introduzione mal coordinata delle fonti rinnovabili, e la chiusura nel nucleare, ha mandato i costi energetici alle stelle.
- Rallentamento della domanda globale: La congiuntura economica internazionale, segnata dall’incertezza e dalle tensioni geopolitiche, non favorisce le esportazioni. La Germania si era formente appoggiata alla Cina, che ora ha dei problemi.
Gli Stati Uniti: Un Partner Commerciale Ingombrante
In questo quadro già complesso, si inserisce la variabile americana. Nel 2024, gli Stati Uniti hanno superato la Cina come principale partner commerciale della Germania, diventando anche il primo mercato di sbocco per i prodotti “Made in Germany”. Un dato apparentemente positivo, ma che nasconde un’insidia.
Le esportazioni verso gli USA hanno raggiunto la cifra record di 163,4 miliardi di euro, trainate dalla solidità dell’economia americana e dalla svalutazione dell’euro rispetto al dollaro. Tuttavia, le importazioni dagli USA si sono fermate a 92 miliardi di euro, generando un surplus commerciale di 71,4 miliardi di euro, il più alto di sempre.
Un dato che potrebbe scatenare la reazione dell’ex Presidente statunitense, noto per le sue politiche protezionistiche e le sue minacce di dazi. Treier parla di “segnali preoccupanti sulla politica commerciale” provenienti dagli Stati Uniti, mentre Klaus-Jürgen Gern del Kiel Institute for the World Economy (IfW) definisce “particolarmente incerte” le previsioni per le esportazioni verso gli USA.
Il rischio è che vengano imposti dazi su prodotti strategici per l’export tedesco, come automobili, prodotti farmaceutici e tecnologie mediche, con conseguenze pesanti per l’economia tedesca e, a cascata, per quella europea. La Germania si scopre ancora più fragile nei confronti di Washington.
La Cina: Un Partner in Frenata
Se gli Stati Uniti rappresentano un’incognita, la Cina, tradizionale partner commerciale della Germania, mostra segnali di rallentamento. Nel 2024, la Cina è rimasta il principale fornitore della Germania, ma la domanda interna cinese si è indebolita, e il paese sta diventando sempre più autosufficiente, producendo in loco beni che prima importava. Un trend che, secondo Gern, è destinato a continuare, frenando ulteriormente le esportazioni tedesche verso il gigante asiatico.
Importazioni in Calo: Un Segnale di Debolezza Interna
Il quadro si completa con il calo delle importazioni tedesche (-2,8% nel 2024), un dato che riflette la debolezza della domanda interna e le difficoltà dell’economia tedesca. Un’economia forte esporta molto, ma anche importa, perché crescono i consumi dei cittadini. Questo non sa succedendo in Germania.
La Germania, per anni locomotiva d’Europa, mostra segni di affaticamento, e le sfide che deve affrontare sono molteplici e complesse. La minaccia di nuove guerre commerciali, la transizione ecologica, la competizione internazionale e la congiuntura economica incerta rendono il futuro dell’economia tedesca, e di riflesso di quella europea, quanto mai incerto. Il modello di crescita tedesco basato sulla compressione dei redditi e l’asuterità, ma basato sull’export non fuziona più.
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