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Economia

Germania: Il Bundesrat approva il Maxi-Debito di Merz, ma gli Elettori si sentono Traditi

Merz riesce a far approvare le modifiche alla costituzione per fare molto più debito, per armi e infrastrutture, dal Bundesrat, l’assemblea dei Land. Però gli elettori si sntono traditi dal suo operato

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Il Consiglio federale tedesco (Bundesrat) ha dato il suo assenso definitivo a un piano di indebitamento tedesco senza precedenti, aprendo la strada a una significativa revisione del freno al debito costituzionale del paese.

Con una solida maggioranza dei due terzi, la Camera degli Stati ha approvato la manovra finanziaria voluta dal cancelliere in pectore Friedrich Merz e sostenuta dalla potenziale coalizione di governo formata da CDU/CSU e SPD.

Questo voto cruciale, giunto a soli tre giorni di distanza dall’approvazione del Bundestag, segna un punto di svolta nella politica economica tedesca, destinata a finanziare ingenti investimenti in difesa e infrastrutture.

La sala del Bundesrat, l’assemblea federale tedesca

Il pacchetto finanziario, che ha ottenuto il sostegno di dodici Länder per un totale di 53 voti, prevede una modifica sostanziale del “freno all’indebitamento”, un meccanismo costituzionale che limita la capacità del governo federale di contrarre nuovi debiti. L’emendamento approvato dal Bundesrat esenta in larga misura le spese per la difesa e la sicurezza da questi limiti, consentendo al governo di stanziare risorse significative in questi settori cruciali.

Parallelamente alla modifica del freno al debito, il Consiglio federale ha dato il via libera anche alla creazione di un fondo speciale da ben 500 miliardi di euro. Questa ingente somma sarà destinata a finanziare progetti infrastrutturali e iniziative per la protezione del clima. Di questi, 100 miliardi di euro saranno specificamente allocati ai singoli Stati federali, fornendo loro risorse aggiuntive per affrontare le proprie esigenze. Un’ulteriore misura approvata prevede l’allentamento della regola sul debito per gli Stati, attualmente più restrittiva rispetto a quella in vigore per il governo federale. Questa decisione mira a fornire maggiore flessibilità finanziaria anche ai livelli regionali.

Nonostante l’ampio sostegno ricevuto, il voto non è stato unanime. Quattro Länder – Brandeburgo, Renania-Palatinato, Sassonia-Anhalt e Turingia – si sono astenuti, segnalando potenziali riserve o preoccupazioni riguardo all’entità del debito che verrà contratto. Tuttavia, l’astensione non ha inficiato la maggioranza qualificata necessaria per l’approvazione.

A difendere con forza la necessità di questo cambio di rotta è stato il presidente del Baden-Württemberg, Winfried Kretschmann, esponente del partito dei Verdi ora convertiti alla Maxi Spesa, dopo aver ottenuto molti soldi da Merz. Kretschmann ha giustificato l’allentamento del freno al debito con la profonda evoluzione dello scenario geopolitico mondiale. “Non si tratta di niente di meno che dell’autoaffermazione dell’Europa, in termini di politica di sicurezza, economia e tecnologia”, ha affermato il politico, sottolineando come la situazione attuale richieda risposte straordinarie. Kretschmann ha inoltre evidenziato come questa decisione sia fondamentale per affermare i valori europei di pace, libertà e democrazia, valori che, a suo dire, non possono essere adeguatamente difesi con i soli mezzi convenzionali.

Il pacchetto finanziario è il frutto di un accordo raggiunto inizialmente da CDU, CSU e SPD durante i colloqui esplorativi in vista della formazione di una nuova coalizione di governo.

Tuttavia, per garantire la necessaria maggioranza dei due terzi sia nel Bundestag che nel Bundesrat, i partiti dell’Unione e i socialdemocratici hanno successivamente negoziato con i Verdi, accogliendo alcune delle loro richieste e modifiche al piano iniziale.

L’approvazione del Bundesrat rappresenta quindi un successo politico significativo per Friedrich Merz e per le forze politiche che sostengono questo ambizioso piano di investimenti.

Il mezzo da combattimento della fanteria Puma, dell’esercito tedesco. Nato per sostituire il Marder, è stato segnato da numerosi problemi

Gli elettori si sentono traditi da Merz

Se da un lato il via libera del Bundesrat segna un traguardo importante per il piano di debito del potenziale futuro cancelliere Friedrich Merz, dall’altro questo cambio di rotta nella politica finanziaria sembra avere un impatto negativo sulla reputazione dei partiti dell’Unione agli occhi dell’elettorato. I risultati del recente “Politbarometro” della ZDF rivelano un diffuso senso di tradimento tra gli elettori.

Secondo il sondaggio, una schiacciante maggioranza del 73% degli intervistati ritiene che Merz e l’Unione abbiano ingannato gli elettori accettando di contrarre un nuovo debito di tale portata. Questo sentimento di delusione non è limitato agli elettori di altri partiti: un significativo 44% degli stessi sostenitori della CDU/CSU si sente tradito da questa decisione.

Questa percezione di inganno sta avendo ripercussioni dirette sull’immagine personale di Friedrich Merz e sulla sua aspirazione a diventare cancelliere. Il consenso nei suoi confronti come potenziale capo del governo è in calo rispetto al sondaggio di inizio marzo.

Attualmente, solo il 37% degli intervistati si dichiara favorevole a una sua nomina a cancelliere, mentre una netta maggioranza del 53% esprime un parere negativo. Questo rappresenta un calo significativo rispetto all’inizio di marzo, quando il 44% riteneva positiva una sua candidatura e il 50% la considerava negativa.

23.02.2025, Rheinland-Pfalz, Kordel: Rund 2,97 Millionen Menschen in Rheinland-Pfalz waren zur Wahl eines neuen Bundestags aufgerufen. (zu dpa: «Panne – In Trier Stimmzettel aus Berlin ausgegeben») Foto: Harald Tittel/dpa +++ dpa-Bildfunk +++

Parallelamente, si registra una diminuzione della fiducia nelle capacità di Merz di svolgere efficacemente il ruolo di cancelliere. Attualmente, solo il 45% degli intervistati ritiene che Merz sarebbe in grado di guidare bene il governo, in calo rispetto al 53% di inizio marzo. Di contro, la percentuale di coloro che si aspettano risultati scarsi da una sua eventuale leadership è aumentata dal 37% al 44%.

Tuttavia, è interessante notare come, nonostante la generale insoddisfazione per l’aumento del debito, la specifica proposta di allentare il freno all’indebitamento per le spese legate alla difesa riceva un forte sostegno da parte dell’opinione pubblica. Quasi due terzi (il 64%) degli intervistati – inclusa la maggioranza dei sostenitori di CDU/CSU, SPD, Verdi e FDP – ritiene che questa misura sia corretta. Solo il 32% si esprime in disaccordo. La proposta sarebbe stata anche accettabile, se non fosse stata fatta da chi, fino al giorno prima, si presentava come un austero risparmiatore. 

Questo dato suggerisce una possibile spaccatura nell’elettorato: da un lato, vi è una forte consapevolezza della necessità di investire nella difesa e nella sicurezza, soprattutto nel contesto geopolitico attuale. Dall’altro, l’aumento complessivo del debito, percepito come una violazione delle promesse di rigore fiscale spesso associate ai partiti dell’Unione, cioè la CDU, genera malcontento e mina la fiducia nei confronti del loro leader.

Merz probabilmente diventerà cancelliere, ma inizia la sua esperienza con una frattura con la sua base elettorale, ancora più accentuata dal tentativo di costruire un governo di Grande Coalizione, con gli avversari della SPD. L’elettorato non ha votato per questo, eppure Merz se ne infischierà, prendendo, alla fine, la stessa direzione fallimentare della Merkel. Dal punto di vista del potere immediato un successo, nella prospettiva politica più ampia un suicidio.

E i 1000 miliardi di investimento tedesco? Tranquilli, saranno uno dei maggiori sprechi economici della storia, ma di questo ne parleremo per tempo.


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