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Analisi e studi

Germania: export su, produzione industriale giù. Ora la cura Trump

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La “Cura Trump” sta facendo molto male, come una scarica di antibiotici massiccia, ma c’è da chiedersi se fosse evitabile, anche dal punto di vista europeo.

Vediamo gli ultimi dati economici relativamente alla Germania. L‘export tedesco è in crescita, con un massimo trimestrale, a febbraio.

Le esportazioni dalla Germania sono aumentate dell’1,8% su base mensile, raggiungendo il massimo degli ultimi dieci mesi, pari a 131,6 miliardi di euro, nel febbraio 2025, dopo una cifra rivista dello 0% nel mese precedente.

Si è trattato della crescita più forte dell’attività di esportazione dal novembre 2024, trainata principalmente dalle maggiori vendite verso l’UE (0,5%), in particolare verso l’area dell’euro (0,3%) e quella non appartenente all’euro (1%).

Inoltre, le spedizioni sono aumentate verso i paesi terzi (3,2%), in particolare verso gli Stati Uniti (8,5%!) e la Cina (0,6%). Tuttavia, le spedizioni sono diminuite verso il Regno Unito (-3,8%) e la Federazione Russa (-3%).

Ecco il relativo grafico:

Quindi la Germania, a febbraio, raggiunge un buon record di exporte soprattutto verso gli USA. Ovviamente una parte della componente di questo export è legata alla creazzione di scorte in territorio statunitense prima dell’arrivo di eventuali dazi. Una piccola ovvia furbizia, che comunque ha fatto crescere l’export.

Questa crescita delle esportazioni non ha però generato un uguale incremento della produzione industriale che, su base mensile, è invece calata nel mese di febbraio, dopo l’aumento di gennaio

La produzione industriale in Germania è scesa dell’1,3% su base mensile nel febbraio 2025, dopo un aumento del 2% a gennaio, superando le aspettative del mercato di un calo dell’1,1%.

Il calo è stato in gran parte determinato da una diminuzione del 3,2% nel settore delle costruzioni, insieme a una riduzione della produzione nell’industria alimentare (-5,3%) e nella produzione di energia (-3,3%).

Al contrario, un aumento del 3,3% nella produzione di apparecchiature elettriche ha avuto un impatto positivo sui risultati complessivi.

Nel frattempo, la produzione nelle industrie ad alta intensità energetica è diminuita dello 0,6%. Il confronto meno volatile su tre mesi ha mostrato un calo dello 0,1% della produzione industriale da dicembre 2024 a febbraio 2025. Su base annua, l’attività industriale è diminuita del 4%, dopo un calo dell’1,6% a gennaio.

Ecco il relativo grafico:

Quindi l’export in eccesso è stato costutito soprattutto  da scorte costituite e produzioni di gennaio, a febbraio il loro effetto era già esaurito.

Il problema è semplice: Trump ha agito in modo brutale, ma ha mostrato l’enorme elefante nella cristalleria. Non è possibile pensare di poter sempre crescere solo con l’Export, azi questa via si sta esaurendo. Ora bisogna iniziare a pensare a crescere per via interna, sviluppando la domanda dei consumatori privati e i loro investimenti, ma questo significa arricchire, non impoverire, i cittadini, e permettere una migliore allocazione delle risorse. Queste sono meglio allocate costruendo una centrale nucleare, una a carbone, una pala eolica una scuola  o un carro  armato? Ecco quello di cui dovrebbero veramente occuparsi i politici tedeschi.

 

 


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