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Germania: domani al coalizione “Semaforo” può finire sotto un carro armato
Domani si terrà un atteso vertice di maggioranza, o “Comitato di coalizione”, in Germania, fra i leader della SPD, dei verdi e dei liberali del FDP, la famosa “Maggioranza semaforo” che ha sostituito la Merkel. Eppure a quel tavolo siederà, invisibile, anche il leader della CDU Merz, colui che ben presto potrebbe guidare un golpe politico e mandare a casa i socialdemocratici.
La coalizione potrebbe finire schiacciata direttamente sotto un carro armato, uno di quelli che Zelensky ha chiesto come fornitura alla Germania, che l’industria tedesca si è resa disponibile a fornire, ma che il cancelliere Scholz e la SPD hanno sinora bloccato. Il problema è che se la SPD prosegue, in parte , con la sua politica di “Appeasement” con la Russia, il resto della coalizione, e la CDU , la vedono diversamente. L’SPD sente una forte pressione da parte dei suoi partner. I politici verdi hanno spinto per settimane per un sostegno militare più solido e soprattutto più rapido all’Ucraina.
Il politico verde Anton Hofreiter pensa che qualcosa si stia muovendo nella coalizione e che il cancelliere possa essere convinto . “Abbiamo l’opportunità di supportare ancora di più l’Ucraina. Rheinmetall ha 70 carri armati Marder. Sarebbe un grande aiuto”, ha affermato il presidente del Comitato Europa del Bundestag. Senza dimenticare l’offerta di 50 Leopard 1 fatta dalla stessa azienda. la FDP è sulla stessa linea, anzi ha preso l’avvertimento di Scholz della scorsa settimana “Non dobbiamo provocare la terza guerra mondiale” come una trappola di Putin in cui il cancelliere vuole far cadere il governo tedesco.
A guardare il tutto, dotato di molti pop corn, rimane il leader della CDU, Friedrich Merz, per anni avversario della Merkel e che quindi ha potuto sganciarsi facilmente dalle accuse di aver perseguito una politica filorussa. Pubblicamente ha invitato Scholz a prendere atto che esiste una maggioranza parlamentare forte a favore degli invii di armi pesanti in Ucraina, ponendosi in questo modo come candidato naturale a succedere al primo ministro socialdemocratico, se il vertice di oggi fallisse.
Meno di cinque mesi fa la coalizione semaforo giurava a Berlino con grandi progetti: una transizione energetica senza precedenti, meno esportazioni di armi, un salario minimo più alto, depenalizzazione della pubblicità per l’aborto e promozione dei genitori acquisiti a “genitori bonus”. Oggi questo programma iper-progressista è rimasto schiacciato sotto un carro armato.
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